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Gonzalo Higuain Juventus Tottenham Champions LeagueGetty Images

Tottenham-Juventus, a Wembley esame di maturità

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La Juventus, rientrata da Roma con una vittoria pesantissima e potenzialmente l'opportunità di scavalcare il Napoli in classifica, è chiamata a sfogliare rapidamente pagina. In Italia le cose vanno bene, anzi, benissimo dopo la sconfitta partenopea. Ma adesso per Massimiliano Allegri è tempo di pensare all'Europa. E' tempo di provare ad eliminare il Tottenham. Sarà tutto fuorché semplice. Perché subire due reti in casa – nell'Europa che conta – non è mai cosa buona e giusta. Perché gli Spurs, con fisicità, tecnica ed Harry Kane, sono in grado di mettere sotto chiunque.

I bianconeri, sperimentando sulla propria pelle, hanno perfettamente compreso come il livello sia dei più difficili da superare. I londinesi negli ultimi sono cresciuti vistosamente in termini di personalità, plasmati magistralmente dalla bravura di Mauricio Pochettino.

Detto questo, motto che vige a Vinovo, rispetto per tutti ma paura di nessuno. D'altro canto, pur non portandola a casa, la Juventus ha disputato due finali nelle tre ultime edizioni della Champions League. E la carta esperienza, specialmente nei match da dentro o fuori, può rivelarsi decisiva.

Nella capitale inglese, però, occorrerà andare oltre. In attacco la coperta da incredibilmente lunga è diventata terribilmente corta. E, tanto per cambiare, Allegri s'è dovuto inventare qualcosa di speciale. Vedi, ad esempio, spostare Alex Sandro sul fronte offensivo.

Gonzalo Higuain Juventus Tottenham Champions LeagueGetty Images

In attesa di capire se Gonzalo Higuain sarà titolare o meno, il tecnico livornese si affida al momento. Quello di Paulo Dybala, reduce da una meravigliosa rete rifilata alla Lazio, che in termini globali potrebbe dire molto: per lui e, soprattutto, per la Vecchia Signora.

Gli impegni ravvicinati non preoccupano. Quando si vince, infatti, la fatica passa in secondo piano. L'entusiasmo prende il sopravvento, il processo di recupero si intensifica e la voglia di primeggiare sale in cattedra. Questi gli ingredienti che accompagneranno lo sbarco della Juventus in terra d'oltremanica e che, nell'Allegri pensiero, dovrebbero sfociare in qualcosa di importante. Parlare di impresa, forse, potrebbe sembrare eccessivo. Ma la realtà non si discosta molto.

Mondi differenti a confronto: nel Belpaese, al netto della rete ininfluente di Martin Caceres, la Juventus mantiene la porta inviolata ormai da secoli. Basti pensare che Gigi Buffon, da quando ha compiuto 40 anni, tra serie A e Coppa Italia non è mai stato battuto. Fuori dai confini nostrani l'asticella si alza. Per l'appunto, nel primo round degli ottavi di finale, il fuoriclasse azzurro ha raccolto due palloni dal sacco.

La solidità non è tutto. Madama a Londra dovrà pensare a segnare, magari, anche più di un goal. Il tutto, non che la materia porti bene, preparando l'impegno come se fosse una finale. Una gara secca che – se vinta – aiuterebbe la Juventus anche in termini economici. Questa, tuttavia, è un'altra storia.

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