Juventus-Ajax, nell'immaginario bianconero, non è e non sarà mai una partita come le altre. La Vecchia Signora, infatti, l'ultimo successo in Champions League lo ha trovato proprio contro i lancieri a Roma ventitré anni fa. E in quella finale – datata 22 maggio 1996 – in campo c'era anche Moreno Torricelli.
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Vede delle analogie tra la sua Juventus e quell'attuale?
“Sì, nella voglia di vincere. La mia, che è riuscita a conquistare la Champions League, voleva a tutti i costi quel trofeo. E anche questa squadra ha una voglia incredibile di imporsi. Detto ciò, ogni epoca ha la sua storia e i paragoni hanno poco senso”.
GettyE' rimasto sorpreso nel vedere l'Ajax eliminare il Real Madrid?
“Gli olandesi hanno un'ottima organizzazione di gioco e tra le loro fila annoverano un elevato tasso qualitativo. Hanno disputato una grande gara al Berbabeu, ma anche in casa mi erano piaciuti per personalità e qualità”.
A cosa i bianconeri dovranno fare attenzione?
“Principalmente al fatto che adesso l'Ajax non ha più nulla da perdere e potrà giocare con la mente sgombra. La Juve dovrà afrontare il giusto match con coraggio e massima concentrazione”.
Più stupito dalla Juventus in formato Wanda Metropolitano o 'remuntada'?
“Madrid, sicuramente. Per quanto riguarda la rimonta, invece, i bianconeri hanno nelle loro corde certe partite”.
Il dubbio Ronaldo verrà sciolto solamente alla fine, intanto però il portoghese ha ampiamente dimostrato di poter trascinare la Juve sul tetto d'Europa...
“E' banale anche dirlo, ma è il miglior giocatore al mondo. A Torino, contro l'Atletico Madrid, ha fatto qualcosa di incredibile, ma lui vive per certe serate e sposta gli equilibri”.
Pensa che, mai come in questa stagione, la Juventus abbia grandi possibilità di affermarsi in Champions League?
“Sicuramente certe partite ti fanno crescere in autostima e consapevolezza e, inoltre, con il discorso Scudetto chiuso la mente può dedicarsi esclusivamente all'Europa. Insomma, si possono dosare le forze”.
Dosarsi senza rilassarsi eccessivamente?
“Esatto, vivere con troppa serenità la tensione del campionato potrebbe rivelarsi controproducente in chiave Champions League”.




