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Theofanis Katergiannakis-

Theofanis Katergiannakis, campione d'Europa con la Grecia e clamoroso flop nel Cagliari di Arrigoni

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Portiere greco di grande stazza (un metro e 90 centimetri di altezza per 82 chilogrammi di peso forma), Theofanis Katergiannakis, per gli amici semplicemente Fanis, dopo un'onesta carriera in patria con Aris Salonicco e Olympiacos sale alla ribalta nel 2004, quando, da terzo portiere si laurea Campione d'Europa in Portogallo con la Nazionale ellenica guidata dal tedesco Otto Rehhagel.

Il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, ritenta un'operazione simile a quella che a metà anni Novanta del secolo scorso aveva provato a fare con il portiere della Svizzera Marco Pascolo.

L'estremo difensore approda così in Sardegna in pompa magna per fare il titolare. Il tecnico Daniele Arrigoni gli dà fiducia, ma dopo un'infinità di papere e appena 15 presenze, viene relegato in panchina dal tecnico per poi lasciare l'isola ottenendo la rescissione consensuale del suo contratto dopo aver profondamente deluso.

In Spagna, al Siviglia, non trova mai spazio. Tornato in patria, imbocca definitivamente la parabola discendente con l'Iraklis, per poi riuscire a portare nella Serie A greca il piccolo Kavala, prima di appendere i guanti al chiodo nel 2011 all'età di 37 anni.

L'ASCESA IN GRECIA

Nato a Salonicco il 16 febbraio 1974, Katergiannakis inizia a giocare da portiere nelle Giovanili dell'Ethnikos Pyleas, piccolo club della sua città, con cui a19 anni fa il debutto in Prima squadra nella Quarta Divisione greca.

Dopo una sola stagione positiva, nel 1994 l'estremo difensore greco fa il grande salto e viene ingaggiato dall'Aris Salonicco, la squadra più importante della sua zona. Inizialmente Fanis viene aggregato alla Primavera, ma l'11 dicembre il tecnico Georgios Firos lo manda in campo nella ripresa al posto del titolare Christos Karkamanis nella gara persa 3-1 sul campo dell'Iraklis, facendogli fare l'esordio nell'Alpha Ethniki, come si chiamava all'epoca il massimo campionato ellenico.

In quella stagione sono in tutto 2 le apparizioni in Prima squadra del portiere, che diventano 8 nel 1995/96, quando è promosso a portiere di riserva. Nel 1996/97 a 22 anni Katergiannakis è promosso a estremo difensore titolare ma la stagione non è sicuramente da incorniciare: sarà un caso ma l'Aris Salonicco, che ha in squadra elementi come il difensore Konstantinos Loumpoutis (meteora di Siena e Perugia) e l'attaccante Apostolos Liolidis (meteora all'Atalanta), retrocede nella Seconda divisione greca.

Il portiere si rifarà continuando a giocare da titolare e conquistando la promozione dopo un solo anno di purgatorio. Determinanti per il risultato le reti del nuovo acquisto Angel Charisteas.

Nel 1998/99 riecco dunque Katergiannakis nell'Alpha Ethniki, in quella che sarà una stagione particolarmente positiva per lui, che para un rigore pesante a Demis Nikolaidis, il capocannoniere del campionato, in forza all'AEK Atene, e dà un contributo importante per la qualificazione dell'Aris alla Coppa UEFA dopo un brillante piazzamento al 6° posto finale.

Il 1999/2000 è così l'anno della consacrazione per Fanis, che partecipa con i compagni alla Coppa UEFA, venendo eliminato al Secondo turno dagli spagnoli del Celta Vigo, e raggiunge i quarti di finale della Coppa di Grecia.

Seguono altre due stagioni di livello discreto, con l'Aris Salonicco che si attesta su posizioni di metà classifica, ma la svolta arriva per il portiere tessalonicese nel 2001/02. Il 27 gennaio 2002 l'Aris espugna il campo caldissimo del Pireoper 1-0 grazie ad una prestazione super di Katergiannakis, che respinge tutti gli assalti dei padroni di casa dell'OIympiacos einfligge a quest'ultimo l'unica sconfitta casalinga della stagione.

Proprio in seguito alla bella prova, Katergiannakis finisce nel mirino del club biancorosso, che lo ingaggia a parametro zero. Le due stagioniseguentiall'Olympiacos, sotto la guida inizialmente di Srecko Katanec e successivamente dell'ex centravanti dell'URSS Oleg Protasov, sono all'insegna del dualismo con il collega Dimitrios Eleftheropoulos, che alla fine riuscirà a spuntarla per il posto da titolare. Nel 2002/03 l'Olympiacos vince il campionato greco e raggiunge la finale di Coppa di Grecia contro il Panathinaikos.

Theofanis KatergiannakisGetty Images

LA GRECIA E GLI EUROPEI VINTI NEL 2004 DA TERZO PORTIERE

Intanto il 17 novembre 1999 Katergiannakis colleziona la sua prima presenza con la Nazionale greca nell'amichevole vinta 1-0 contro la Bulgaria, gara nella quale sostituisce il titolare Nikopolidis,ed entra a far parte del giro dei convocati, dapprima sotto la gestione di Vassilis Daniill, successivamente del Ct. tedesco Otto Rehhagel.

L'ultima delle 6 partite amichevoli in Nazionale Katergiannakis la gioca il 28 febbraio 2001 in casa contro la Russia. La gara termina 3-3 e lui subisce 2 delle 3 reti complessive prese dalla squadra.

Pur trovando poco spazio in campo, perché chiuso dallo stesso Nikopolidis, dal rivale Eleftheropoulos e da Costantinos Chalkias, Rehhagel lo vuole con sé nella spedizione continentale di Portogallo 2004, nella quale gli ellenici sono i protagonisti di un'impresa sportiva, cui Katergiannakis assiste dalla panchina come terzo portiere dietro Nikopolis e Chalkias.

Il 4 luglio 2004 grazie ad un goal di Charisteas, la Grecia sconfigge nella finale di Lisbona i favoritissimi padroni di casa del Portogallo e quella vittoria, come era accaduto in passato con altre squadre che magari non erano arrivate nemmeno a coronare il successo, cambia la carriera di molti giocatori di quella Nazionale.

LA SCOMMESSA DI CELLINO

Dopo Euro 2004 scatta dunque la Grecia-mania: il Bologna acquista Zagorakis, il Porto Seitaridis, per tanti componenti della selezione ellenica c'è un miglioramento delle condizioni economiche con i rispettivi club. In una simile situazione, anche Massimo Cellino, il presidente del Cagliari, neopromosso in Serie A, si lascia tentare e un po' come aveva fatto a metà anni Novanta con lo svizzero Pascolo, decide di puntare per il ruolo di portiere su un profilo internazionale, tanto più che, scaduto il contratto con l'Olympiacos, il terzo portiere dei campioni d'Europa è disponibile a costo zero.

È così che nell'estate del 2004i rossoblù ingaggiano Theofanis Katergiannakis, il primo calciatore greco della storia rossoblù, che sbarca in Sardegna in pompa magna, esaltato dalla stampa con l'etichetta di 'Campione d'Europa'. Nessuno si chiede in quel momento come mai, un campione d'Europa, veniva liberato come svincolato dal suo club.

Il nuovo allenatore del Cagliari, Daniele Arrigoni, decide di dare fiducia al portiere greco, che preso il numero 1 sulle spalle parte così da titolare nelle gerarchie di squadra davanti a Gennaro Iezzo, l'altro estremo difensore nella rosa della squadra isolana, oltre al terzo portiere, il giovane nuorese Davide Capello.

Il tutto anche se già nel precampionato emergono le prime perplessità quando gli viene detto di andare a lavorare con il preparatore dei portieri.

"In Grecia questa figura non esiste - rivela -. I miei compagni tirano ed io paro. Questi sono gli allenamenti di un portiere”.

LE PAPERE E... IL PICCIONE

Alla prova dei fatti la scommessa celliniana del portiere estero, come lo fu nel 1996/97, si rivelerà nuovamente perdente. Nel giro di qualche gara di campionato Katergiannakis si trasforma così, per tutti i tifosi, date le terribili papere che lo vedono protagonista, in 'Papergiannakis'.

"La parabola discendente che porta il povero Katergiannakis al suo soprannome naturale, 'Papergiannakis' - scrive il giornalista Paolo Piras nel suo libro 'Bravi&Camboni' - si consuma in qualche partita. Non poche, a dire il vero, ma solo perché il mister di quel Cagliari era l'ineffabile Daniele Arrigoni, la cui testa da tecnico era dotata di una cocciutaggine inquietante quasi quanto quella sua pettinatura".

Fanis è subito il titolare nella prima giornata di campionato, che vede i rossoblù isolani opposti al Bologna al Sant'Elia. Il greco fa dunque il suo debutto in Serie A fra i pali dei sardi il 12 settembre 2004, sotto gli occhi vigili di Pierluigi Collina, arbitro dell'incontro.

La gara si mette in discesa per i rossoblù, che al 19' passano in vantaggio grazie ad un bel goal di Ciccio Esposito, freddo a battere in area di rigore Pagliuca, dopo esser stato smarcato da Gianfranco Zola. E Katergiannakis? Il greco è battezzato nella prima frazione da un tiro rasoterra di Bellucci deviato con le gambe in calcio d'angolo.

Il Cagliari, però, nella ripresa, spreca a più riprese il raddoppio con Abeijòn, Langella e il subentrato Suazo, e nel finale rischia la beffa quando all'84' Collina decreta un calcio di rigore per gli ospiti per una spinta di Bega su Cipriani. Sul dischetto si presenta Giunti ma il centrocampista, anche per il movimento in avanti del portiere greco, spedisce malamente sul fondo.

Fanis e compagni, Arrigoni in panchina e Cellino in tribuna esultano per un successo che fa ben sperare per il prosieguo della stagione. A Firenze, alla seconda giornata, sono le parate del greco a tenere a galla il Cagliari. La Fiorentina si porta in vantaggio con una rasoiata di Miccoli, poi Lupatelli smanaccia in angolo una punizione di Zola e dall'altra parte Katergiannakis salva a più riprese su Fantini, Chiellini e Miccoli.

Dall'altra parte però anche Lupatelli è in grande giornata e dice di no a Rolando Bianchi e Suazo, mentre il palo esterno salva Fanis da una punizione velenosa di Nakata. Nel finale, però, Dainelli firma il raddoppio dei gigliati e un goal di Suazo fissa il risultato sul 2-1 per i viola.

Nonostante la sconfitta di misura al Franchi, fino a quel momento le prestazioni di Katergiannakis sono positive e il portiere greco sembra poter dare affidabilità al Cagliari, tanto più che con il Siena, battuto 2-0 dai sardi al Sant'Elia alla terza giornata, arriva un nuovo clean sheet casalingo. La situazione, tuttavia, precipita verticalmente dalla quarta giornata.

Il Cagliari passa in vantaggio grazie al solito Esposito, ma due errori grossolani del numero uno greco spalancano la porta alla vittoria per 3-1 dei salentini: Fanis prima al 57' si fa impallinare da distanza siderale da Cassetti con un goffo tentativo di tuffo, poi al 72' con un'uscita totalmente fuori tempo propizia il 2-1 di Giacomazzi.

Qualcuno inizia a mettere in dubbio le sue qualità, tanto più che un mesetto dopo, il 23 ottobre, 'si ripete' con l'Atalanta, quando sullo 0-0 con un rinvio totalmente sballato propizia il provvisorio 1-0 di Pazzini (la gara finirà 2-2). Le critiche a 'Papergiannakis', come ormai i tifosi hanno ribattezzato il portiere campione d'Europa, cominciano ad arrivare copiose, ma il tecnico Arrigoni continua a dargli fiducia.

"Errare è umano - replica l'allenatore romagnolo ai giornalisti attraverso i microfoni de 'La Gazzetta dello Sport' -, non c'è nessun problema: Katergiannakis non è in discussione".
"Lo zazzeruto tecnico - scrive ancora Piras in 'Bravi&Camboni' - adottò Theofanis, contro ogni evidenza logica del campo, favorito dal fatto che il resto della squadra girava a meraviglia: c'erano l'ultimo Zola, il miglior Suazo, il miglior Langella".
"Il mister può quindi permettersi di non fare una piega quando il povero ex-più-o-meno-campione d'Europa sembra perdere le lenti a contatto e accompagna in porta un tiro di Cassetti da distanza satellitare; o quando esce in un luogo ameno e incongruo mentre un pallone spiovente si deposita sereno prima sulla testa di Giacomazzi e poi in porta. Il portiere per sentirsi sicuro ha bisogno di fiducia. E Arrigoni vuol dire fiducia".

Il greco è dunque puntualmente confermato titolare anche nelle successive partite. Pochi giorni dopo si fa beffare da lontano da un tiro apparentemente innocuo di Marchionni nel successo per 2-1 sul Parma, all'Olimpico ne prende 5 dalla Roma (ma la sconfitta per 5-1 non è solo colpa sua) e il 7 novembre nel pareggio interno con il Livorno (0-0) per poco non la fa grossa facendosi scivolare la palla dalle mani su una punizione senza pretese di Passoni.

"Ci vorrà un tempo che i tifosi sembrò interminabile - spiega Piras -. Non basterà lo smarrimento di altre lenti corneali su botta da lontano di Marchionni. Non basteranno cinque goal beccati dalla Roma. Non basterà una punizionaccia bassa e lenta lasciata rotolar via dalle mani contro il Livorno".

Arrigoni concede all'estremo difensore greco ulteriori possibilità di riscatto. Ma anche Cellino ha ormai perso la pazienza e inizia a muoversi sul calciomercato: il patron prenota Fabán Carini dall'Interper il 2005/06, valutando anche alcuni profili per gennaio.

Il povero Katergiannakis, nonostante la squadra sarda navighi nelle posizioni alte della classifica, in quel momento capisce probabilmente di essere fortemente in discussione e con orgoglio sfodera buone prestazioni nelle successive gare con la Sampdoria (0-0), l'Inter (3-3) e la Lazio (2-3), ma è solo il suo canto del cigno prima del tracollo definitivo, che avviene nelle partite con Chievo (vittoria per 4-2) e Reggina (sconfitta per 3-2): una nuova uscita fuori misura e un assist a porta vuota per un avversario nel goal che dà la vittoria ai calabresi segneranno inesorabilmente la fine anticipata della sua avventura in rossoblù.

"Quasi cominciava a bastare (per rimuoverlo dai titolari, ndr) una ciccata in uscita con relativo goal di Pellissier del Chievo - certifica puntuale il giornalista Piras in 'Bravi&Camboni' -. Ma l'ultimo atto fu contro la Reggina, un assurdo litigio col pallone trasformatosi in assist a porta vuota per un incredulo De Rosa, comica finale che convinse persino Arrigoni a ritirare la fiducia".

Così Fanis, il campione d'Europa (da riserva), nonostante il quarto posto in classifica del Cagliari di Arrigoni, si ritrovò all'improvviso sopravanzato dal suo dodicesimo Gennaro Iezzo, che non lo farà rimpiangere.

"Tornò a quella che sembrava la sua vocazione naturale - afferma Piras -: la posizione prevalentemente seduta del portiere di riserva".

Fino all'individuazione di un sostituto, Katergiannakis diventa dunque il dodicesimo di Iezzo. Ma la sua avventura in Sardegna non può finire così, e pertanto il 13 gennaio 2005 Arrigoni lo rischiera titolare nel ritorno degli ottavi di finale di Coppa Italiacontro la Lazio. Sul campo i biancocelesti si impongo 3-2 ai supplementari, ma è il Cagliari ad accedere ai quarti in virtù del 2-1 dell'andata.

La partita passerà però alla storia per un altro motivo, un celebre e singolare episodio che ha per protagonista il portiere greco e un piccione. Siamo nel primo tempo e la Lazio, in vantaggio per 1-0, attacca. Manfredini dalla sinistra effettua un cross basso in area, indirizzato a Bazzani, ma la palla colpisce in pieno un piccione che passava di lì per caso e cade stramazzante al suolo. L'azione prosegue e Bazzani mette di poco a lato.

Il volatile resta alcuni minuti a terra sulla sinistra dell'area di rigore rossoblù, o, se preferite, alla destra di Katergiannakis, che dopo aver respinto una conclusione di Pandev, qualche minuto dopo si lancia in soccorso del piccione. Richiama a grandi gesti l'arbitro Preschern per fermare il gioco, quindi, dopo aver raccolto il volatile, lo consegna ad un fotografo dietro la porta.

Ancora una volta è la penna di Paolo Piras a sugellare il momento.

"Lazio-Cagliari, Coppa Italia. Manfredini legna a casaccio di collo pieno e abbatte un piccione di passaggio, il quale precipita a vite in area rossoblù. E il buon Fanis accorre. Sprezzante del gioco che intorno prosegue, grondante empatia animalista, incurante del fatto che magari, a tutto il resto del Mondo intorno, arbitro incluso, potesse sbattere meno di niente delle sorti del pennuto".
"Si sbraccia per fermare il gioco, raccoglie amorevolmente il piccione fra i guanti e lo soccorre in qualche modo [...]. Noi vogliamo ricordarlo così, con quel suo sguardo puro e leggermente stralunato da piccione buono".

L'episodio entra di diritto fra quelli cult della storia del calcio italiano. Katergiannakis, invece, o, come ormai comunemente lo chiamavano i tifosi, 'Papergiannakis', l'uomo che sussurrava ai piccioni, va nuovamente in panchina nella sconfitta per 1-0 dei rossoblù con il Bologna.

Poi, rifiutata la destinazione Dinamo Mosca, è mandato in tribuna all'ultimo per la sfida con la Fiorentina in casa.

"Inmattinata pensavo di farlo giocare - dichiara il tecnico dei sardi Daniele Arrigoni -. Poi m'è stato detto che sarebbe stato ceduto e, allora, ho pensato che lo stato d'animo non sarebbe stato dei migliori e ho preferito non rischiare".

Il 27 gennaio 2005 le parti raggiungono un accordo per la rescissione consensuale del contratto. La breve esperienza del portiere greco a Cagliari si chiudeva dunque dopo 6 mesi con 15 presenze in Serie A con 25 goal subiti e una presenza e 3 reti subite in Coppa Italia. Per rimpiazzarlo, il presidente Cellino acquisterà Alex Brunner come portiere di riserva, dopo aver inseguito vanamente Sereni e Agliardi.

Theofanis KatergiannakisGetty Images

GLI ULTIMI ANNI DI CARRIERA

Lasciata la Sardegna, Katergiannakis si accorda a costo zero con gli spagnoli del Siviglia. Ma in Andalusia, chiuso dai colleghi Notario ed Esteban, di fatto non lascia traccia del suo passaggio di pochi mesi, che trascorrerà totalmente in tribuna.

Nell'estate 2005 torna in Grecia e firma per l'Iraklis, altra squadra della sua città, dove va a fare il portiere di riserva. La squadra nel 2005/06 ottiene un prestigioso quarto posto, ma il merito non è certamente di Katergiannakis, che gioca un'unica gara con il Panionios il 30 aprile 2006 prendendo 3 goal (3-0 per gli avversari il punteggio).

L'anno seguente raddoppiano le presenze dell'ex Cagliari, che scende in campo in 2 occasioni, ma aumentano anche i goal subiti, ben 5. Segue un anno da disoccupato, il 2007/08, dopo il quale il portiere classe 1974 firma con il Kavala, squadra di Seconda divisione greca di una cittadina vicina a Salonicco dove iniziò a giocare Zagorakis e nacque Zizi Vryzas.

Riacquistati i galloni da titolare, nel 2008/09 contribuisce alla promozione della squadra nella Serie A greca e quella del Kavala è la difesa meno battuta dell'intero campionato. Nel 2009/10 il Kavala di Katergiannakis giunge sesto in Serie A, ma l'anno seguente l'ex rossoblù , disputata una sola partita, all'età di 37 anni decide di ritirarsi dal calcio giocato.

L'ultima partita la disputa il 16 gennaio 2011 ad Atene contro il Phanatinaikos subentrando al 69' al titolare López Vallejo. Una curiosità: l'ultimo goal in carriera, in quella partita, l'ha subito da Lazaros Christodoulopoulos che verrà anche lui a giocare in Italia con la maglia del Bologna.

Dopo il ritiro è diventato preparatore dei portieri, lavorando inizialmente per le Rappresentative giovanili della Grecia. Dal 2019 si divide fra Under 21 e Nazionale maggiore greca. In Sardegna sarà però sempre ricordato come 'Papergiannakis', il portiere specialista delle papere ma con un cuore tenero e sensibile verso gli animali.

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