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Theo Hernandez MilanGetty Images

Theo Hernandez 'tradisce' il Milan: deludente con la Juve

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Da Theo Hernandez ci si aspetta sempre che faccia il Theo Hernandez. Sarebbe persino banale soffermarsi sulle qualità del laterale francese che, a suon di prodezze, è diventato automaticamente e legittimamente uno dei miglior interpreti - su scala internazionale - della corsia mancina.

Un'autentica fonte di gioco per il Milan che, tuttavia, contro la Juventus non ha saputo incidere. Scontrandosi con la serata di grazia targata Federico Chiesa, MVP bianconero dell'1-3 imposto dai bianconeri a San Siro.

Il treno rossonero, questa volta, non è partito. Anzi, ha patito le accelerazioni del dirimpettaio genovese. Nulla di preoccupante, ma l'ultima prestazione testimonia come il 23enne di Marsiglia debba ancora completare il percorso di crescita. Sebbene, ed è questo l'aspetto più importante, già l'attualità sia meravigliosa.

Insomma, dall'ex Real Madrid nell'ultimo impegno ci si aspettava di più. E, invece, gli errori non sono mancati. Dal primo goal, situazione in cui Theo non ha saputo leggere la giocata di Paulo Dybala, uno che solitamente anche dal nulla può inventarsi la magia. 

Passando per una serie di letture che, sostanzialmente, non hanno convinto. Certo, resta da contestualizzare la prestazione, con il Diavolo in grande emergenza tra infortuni e gli ultimi casi di COVID-19. Ma proprio per questo, e dall'alto di un bagaglio tecnico sopraffino, il transalpino avrebbe dovuto proporre tutt'altro copione. 

Hanno sorriso, eccome, le scelte di Andrea Pirlo. Fascia destra affidata a Danilo e Chiesa, con quest'ultimo libero di agire tra le linee per cercare di spaccare la gara a suon di inserimenti. Bingo. Due reti, un palo e un'occasione disinnescata dall'ottimo Donnarumma. 

Obbligato il piano tattica per Stefano Pioli che, comunque, ha ricevuto dai suoi risposte confortanti soprattutto in vista dei prossimi appuntamenti:

"E' normale che ci siano rimpianti, perchè la partita l'abbiamo fatta anche se non c'è stato un risultato positivo. Dobbiamo valutare la gara sia in termini positivi che negativi perchè ci sono state situazione su cui potevamo fare meglio".

Stop. Nessun dramma. E, d'altro canto, che dramma vuoi fare con una squadra che non perdeva in campionato da dieci mesi. Resta solo la sensazione che, con un Theo in versione massimo splendore, la musica per i rossoneri sarebbe potuta cambiare. Ma con i "se" e con i "ma", si sa, nel calcio non si va da nessuna parte. Quindi? Incassare e cambiare pagina.

Allora via di bicchiere mezzo pieno, con le 11 reti e i 10 assist trovati da Theo in un anno e mezzo di Serie A. Bottino decisamente corposo per un prospetto fenomenale a cui, all'interno della fisiologica volubilità della materia, si può concedere una battuta a vuoto. In soldoni, capita anche ai migliori. 

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