Wojciech Szczesny fa cifra tonda. 30 anni, età della piena maturità calcistica. Un compleanno a tinte bianche e nere. Un compleanno da campione, categoria nella quale l'ex portiere della Roma è definitivamente entrato da qualche anno a questa parte.
Continuità, sicurezza, qualità tecniche sopra la media. In una parola: una garanzia. Szczesny, oggi, è il titolare indiscusso della porta della Juventus. Un anno da secondo di Buffon e poi, dopo l'addio del titolare in direzione Parigi, la chance di prendersi la maglia numero 1 della Signora. Sfruttata in pieno. Tanto che Gigi, al momento del suo ritorno a Torino, ha accettato senza problemi il ruolo del portiere-ombra.
Pochissimi, in Europa, riescono a tenere le medie dell'ex giallorosso. Solo uno, in realtà, se si va a sbirciare il dato della percentuale stagionale di parate: Alisson, ex Roma come lui, primo in questa speciale classifica europea. Szczesny lo segue a ruota al secondo posto con una media (altissima) del 78,9% di parate, davanti al laziale Strakosha, un altro che sta vivendo un'annata da ricordare.
L'altro dato che impressiona, scovato da Opta, è quello degli Expected Goals, ovvero le probabilità che ha una conclusione di entrare in rete: Szczesny ne ha evitati 8,29 su 25, subendone soltanto 17. Un dato per nulla banale. Anzi, record per la Serie A. Basti pensare che al secondo posto della classifica troviamo il solito Strakosha con 3,54 reti evitate.
Dati, numeri, statistiche. E conferme. La conferma che Szczesny è un portiere di altissimo livello, intanto. E dunque non è certo un caso che la Juventus lo abbia blindato un paio di mesi fa, facendogli firmare il rinnovo del contratto fino al 30 giugno del 2024.
Dunque, appare quanto meno anacronistico pensare che Madama possa pensare a un nuovo estremo difensore. Vuoi perché l'uomo di Varsavia, a suon di interventi, ha dimostrato di essere uno dei migliori profili su scala internazionale. Vuoi perché, specialmente considerando il mercato ai tempi del coronavirus, la Juve è destinata a intervenire in altri reparti. Insomma, vietato toccare ciò che funziona.
E poi c'è lo stile. Quello tra i pali, ma anche quello fuori dal rettangolo di gioco. Szczesny, in poco tempo, ha immediatamente conquistato l'intero globo zebrato: società, compagni, allenatori e tifoseria. Insomma, intelligenza rara. Destinata, inevitabilmente, a creare i presupposti per un percorso manageriale.
Ma c'è ancora tempo. Ora conta esclusivamente l'attualità, con vista sul futuro (immediato). In quanto il polacco, già certezza, lavora per continuare a migliorarsi. E, si sa, 30 primavere per un portiere solitamente significano un nuovo inizio.


