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Speaker's Corner Juventus Super Cup 130122

Speaker's Corner - Juve a rischio 'zeru tituli': serve una mano dal mercato

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Sulla carta il match di mercoledì sera avrebbe dovuto proporre un epilogo scontato. Ma nel calcio, si sa, mai avere certezze. Soprattutto quando in ballo c’è la Juventus: in difficoltà, rimaneggiata, ma pur sempre la Juventus.

Da una parte coloro che hanno conquistato l'ultimo scudetto. Dall'altra i detentori della Coppa Italia. In palo, dunque, la Supercoppa. Che finisce nella bacheca nerazzurra, per la sesta volta, e che diventa così il primo titolo di Simone Inzaghi alla guida dell’Inter.

Un successo in rimonta, caratterizzato dal rigore di Lautaro e della rete decisiva di Sanchez, che mette la Signora – dopo dieci stagioni – a serio rischio 'zeru titoli'. Cartucce da sparare in Coppa Italia, ardito solamente pensare a una rimonta in campionato, Champions League che assomiglia tanto a un sogno.

Eppur, seppur con molteplici disponibilità, i bianconeri a San Siro hanno fatto la loro partita. Certo, soffrendo le qualità e il momento dell’avversario, ma senza sfigurare oltremisura. Primo tempo di attesa e ripartenze con il momentaneo vantaggio, ripresa coesa e caratterialmente da non sottovalutare. Perché la Juventus attuale è questa, ha evidenti limiti qualitativi e strutturali, ed è in piena fase di ricostruzione.

PS Speaker's Corner Juve 13012022GOAL/Getty

E se l’infortunio di Chiesa ha dato una mazzata tremenda sia a Madama sia alla Nazionale, la squadra di Allegri è chiamata a trovare la chiave necessaria per entrare tra le prime quattro. Attingendo, magari, dal mercato. Nonostante le parole chiare, chiarissime, ripetute più volte negli ultimi tempi dall’ad Maurizio Arrivabene: vietato sognare.

Detto ciò, è A.A.A. cercasi un’opportunità. Ecco allora il dg Federico Cherubini a caccia di un profilo per rinforzare il reparto offensivo, con un summit interno in rampa di lancio per fare il punto della situazione e, soprattutto, per cercare di soddisfare le esigenze del tecnico livornese.

Insomma, la sensazione è che questa Juve più di così non riesca a fare. E ora – molto se non tutto – dipenderà dall’incisività di Paulo Dybala, entrato all'ombra del Duomo al 74’. Un ingresso studiato, ragionato, per evitare di incappare in brutte sorprese. Ma senza il lungodegente Chiesa, per forza di cose, il 10 è chiamato a fare di più. In parole povere, andare oltre di pensiero e rendimento. 

Finale cocente per la Juve, con un’incontrovertibile verità a emergere: ci sono giocatori che a Torino non hanno più nulla da dare, su tutti Alex Sandro. Lontano, lontanissimo parente del terzino ammirato nelle sue prime stagioni in Italia. Ora, a tutti gli effetti, un elemento in più: per gli avversari. Vedi il folle errore concettuale che ha permesso all’Inter di stamparsi sul volto il primo sorriso stagionale. 

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