Archiviata l'andata dei quarti di finale di Champions League, in casa Napoli è già tempo di programmare la sfida di ritorno, con l'obbligo di vincere e rimontare per qualificarsi in semifinale.
Intervenuto ai microfoni di Sky, Luciano Spalletti ha commentato la gara di San Siro, parlando di uno degli episodi del match, ovvero l'espulsione di Anguissa.
"Ci dispiace non avere Anguissa perché secondo me non è giusto non averlo. Io mi sono fatto l'idea che era già pianificato che lo dovevamo sostituire, stavo guardando l'altro calciatore perché dovevamo sceglierne un terzo da abbinare agli altri due cambi. Il dispiacere è che abbiamo perso un minuto per dire il terzo da sostituire. Me la prendo per quello che dovevo fare io".
Il focus sulla direzione arbitrale si sposta, poi, sull'amonizione di Kim che costringe il Napoli a fare a meno di lui per la sfida di ritorno: e, di conseguenza, sul mancato giallo a Leao, reo di aver calciato la bandierina.
"Il gesto di Kim? Visto che parlate di gesti eclatanti ditemi della bandierina. A tutti i bambini nel mondo che vedono la partita gli si va detto 'potete stroncare le bandierine perché non vi va fatto niente, potete prendere a calci tutto quello che c'è intorno al campo'". Ad Amazon prime Video, poi, aggiungerà: "Farà la storia del calcio".
Infine, parentesi su quanto accaduto in campionato al Maradona e alla risa tra tifosi del Napoli, non andata giù a Spalletti.
"Siamo una squadra caratterialmente da formare. Ogni tanto ci succede di essere sensibili a delle situazioni che ci creiamo da soli: tipo il clima in cui abbiamo giocato in campionato, che è una roba a cui non riuscirò mai a dare una ragione. Una roba incredibile. Si viene qui, lo stadio l'avete sentito qual è? Si gioca in casa, ci si contesta tra di noi, si sentono solo mille tifosi del Milan, non si sente il nostro stadio che si chiama 'Diego Armando Maradona'. Siamo un po' sensibili".
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