Vincere contro la Spagnaper iniziare a credere nell'impossibile. L'Italiasi appresta ad affrontare l'imminente sfida di Parigi senza i favori del pronostico, partita sulla carta tanto difficile quanto indecifrabile, ma con una sola certezza a comporre il quadro: gli Azzurri sono pronti a tutto. Questione di tradizione, gruppo e, soprattutto, allenatore.
Antonio Conte, abituato a vincere sia da giocatore che da mister, è riuscito a creare qualcosa di inaspettato. Gruppo unito, motivato e fortemente intenzionato a creare qualcosa di grandioso. Certo, le incognite in vista della gara contro gli iberici sono molteplici, ma caratterialmente l'Italia è pronta a dire la sua. E se sinora, complessivamente, Euro 2016 ha sorriso alla compagine del Belpaese, la sfida contro l'Irlanda fa notizia fino a un certo punto; rotazioni in chiave diffide, azzardi qua e là, sconfitta di misura affrontando un avversario con maggiori motivazioni. Insomma, il bicchiere è abbondantemente mezzo pieno.
Gli azzurri, intanto, si misureranno con la Spagna vantando la miglior formazione possibile. Conte, lavorando duramente nelle esercitazioni di Coverciano e Montpellier, è riuscito a portare i suoi uomini nella miglior condizione psicofisica e, di conseguenza, adesso occorrerà semplicemente gettare il cuore oltre l'ostacolo. Tecnica e tattica fino a un certo punto, alle volte grinta e tenacia possono quadrare il cerchio.

Conte, dopo aver ottenuto risultati grandiosi alla Juventus, sta provando a trasmettere il suo “credo” anche in Nazionale. Per fare tanta strada, a maggior ragione nelle manifestazioni corte, occorre essere al top profondendo intensità totale. E gli Azzurri, comprendendo immediatamente il soggetto, vogliono cercare in tutti i modi di conseguire grandi cose.
Belgio e Svezia spiegano come l'Italia, se compatta e concentrata, possa fare molta strada. E la Spagna, pur vantando un potenziale tecnico superiore, va rispettata ma non temuta più del dovuto. Spartiacque destinato, per forza di cose, a segnare indelebilmente le ambizioni di Buffon e compagni.
Il concetto di gruppo, in questi casi, può fare la differenza. E se forzare le analogie sarebbe poco consigliato e incauto, l'Italia – di partita in partita – è cresciuta enormemente dal punto di vista dell'affiatamento. E, giocoforza, questa sarà la nostra arma principale contro la temibile Spagna.
