Massimiliano Allegri si ritrova costantemente a dover scegliere in base all'abbondanza. La rosa della Juventus, puntellata in estate dal sommo operato della dirigenza bianconera, propone grande qualità in tutti i reparti. Dalla porta all'attacco, optando per investimenti mirati e qualitativamente eccelsi, la Signora annovera tra le sue fila opzioni che potrebbero significare molto in termini di titoli. D'altronde, solitamente, chi ha la coperta più lunga rischia di vincere. Concetto che trova terreno fertile nei pensieri dell'ad Beppe Marotta, ormai esperto in sessioni scoppiettanti e produttive. Tutti iniziano a funzionare e, dunque, a (circa) metà stagione questa rappresenta la miglior notizia sia per l'allenatore livornese sia per gli uomini della Continassa.
Optando per migliorare sensibilmente le rotazioni, a maggior ragione dopo la cocente sconfitta di Cardiff, i campioni d'Italia sembrano aver azzeccato pressoché tutte le mosse. Wojciech Szczesny, sbarcato sotto la Mole dall'Arsenal per cogliere ad ampio raggio l'eredità di Gigi Buffon, al netto della barriera non plasmata adegutamente contro il Benevento, si è sempre fatto trovare pronto. Proponendo, recentemente, anche un ottimo contributo in Champions League nella trasferta di Atene. Insomma, 12 milioni destinati a rivelarsi (assai) proficui.
Procede in maniera ottimale pure l'impatto di Mattia De Sciglio, anche lui approdato sotto la Mole per 12 milioni, prelevato dal Milan dopo mesi di grandi difficoltà con la casacca rossonera. Qui, e non è un mistero, lo sponsor principale è stato Allegri, ovvero colui che ha lanciato il terzino lombardo nel grande calcio. E, dopo l'ingresso incerto in Supercoppa Italiana, il quadro è decisamente cambiato: solidità difensiva, la prima rete in serie A – contro il Crotone – e diverse prestazioni che lasciano ben sperare. Parlare di calciatore ritrovato, forse, sarebbe eccessivo. Ma la strada intrapresa è quella giusta.
Si scrive Blaise Matuidi, si legge usato garantito. L'esperto mediano francese, giunto in Italia a 30 primavere compiute, finora ha ampiamente fatto il suo. C'è di più. Sembra che giochi alla Juventus da tanto tempo, il che testimonia come la Vecchia Signora si sia assicurata (per 20 milioni più eventualmente 10,5 di bonus) un applicato. Tecnicamente il profilo non sarà dei più eccelsi, ma tatticamente l'ex Psg ha ben pochi rivali a carattere europeo. Non è un caso, inoltre, che con il suo arrivo Allegri abbia iniziato a mettere in campo ripetutamente il centrocampo a tre.
Discorso analogo per Rodrigo Bentancur, arrivato nel Belpaese in grande silenzio e che, in poco tempo, ha saputo deliziare il popolo bianconero con performance altamente positive. Il talento al '97 uruguaiano non manca. E l'esborso complessivo, fissato nell'ambito dell'operazione che aveva portato Carlos Tevez al Boca Juniors, con il trascorrere dei mesi è diventato persino irrisorio: 9,5 milioni spesi intelligentemente.
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Carichi da novanta là davanti. Douglas Costa e Federico Bernardeschi raffigurano gli esborsi più onerosi dell'ultima campagna acquisti juventina. O meglio, l'esterno ex Bayern lo diventerà a giugno, quando Madama eserciterà il diritto di riscatto fissato a 40 milioni, per un totale di 46 che finiranno nelle casse tedesche. Mentre, per mettere le mani sul tuttofare offensivo carrarino, i torinesi hanno già versato 40 milioni sul conto della Fiorentina. Insomma, un doppio colpo assordante. E, tra alti e bassi di rito, entrambi stanno dimostrando di essere elementi compatibili con i dettami allegriani.
Non convince, per il momento, l'inserimento di Benedikt Howedes. Il jolly difensivo tedesco, al momento, ha trovato solamente 68' nel match contro il Crotone. Troppo poco per giudicare la bontà dell'innesto, ancora ai box per ripetuti problemi fisici. Se il percorso non dovesse cambiare, ovviamente, difficilmente la Juventus lo riscatterebbe dallo Schalke 04. Ma, anche in questo caso, è severamente vietato esprimere giudizi affrettati.
