Riparto da... San Siro. Il Napoli centra la seconda vittoria consecutiva dopo quella col Bologna, cancella il tabù trasferta (un solo punto ottenuto nelle ultime 4 gare di A lontano dal 'Maradona') e lancia un segnale forte alle rivali: nella corsa Champions, gli azzurri (dal 25 febbraio 4 successi e un pareggio) sono più presenti che mai.
Dubbi e scoramenti, nella notte milanese, sono sembrati fantasmi lontanissimi rispetto a quelli che hanno avvolto la squadra di Gattuso per larghi tratti della stagione: compattezza, pulizia nelle giocate e soprattutto uno 0-1 al Milan che assume un valore capitale.
Il Napoli è tornato a fornire garanzie dal punto di vista della solidità, merito di un Koulibaly in progresso rispetto al rientro post-Covid e in grado di alzare il muro contro Leao e soci. Col senegalese nuovamente vicino agli standard a cui ha abituato, puntare all'Europa che conta rappresenta una missione che alimenta meno perplessità.
Ospina presente e carismatico, Hysaj - dirottato a sinistra - generoso e prezioso nell'avvio dell'azione del goal, Fabian Ruiz capace di prendere per mano gli azzurri nel cuore della mediana badando al sodo (giocate utili senza perdersi in fronzoli, unendo qualità ad ordine tattico). Bene anche Demme, la spalla dell'ex Betis che catalizza palloni come se non ci fosse un domani, benissimo la trequarti.
Politano vivace e decisivo (di destro, l'ultima volta nel 2018), Zielinski ispirato dal suo enorme talento tra le linee che ha complicato i piani difensivi del Milan (il polacco ha preso parte a 12 reti in questo campionato con 6 goal e altrettanti assist). Poi l'ennesima prova da capitano di Lorenzo Insigne, tecnica e sacrificio al servizio del Napoli. Un mix difficile da conciliare, ma che ormai per il ragazzo di Frattamaggiore rappresenta un costante leitmotiv.
E al netto di un Mertens lontano parente del miglior 'Ciro' (altra serata opaca, i guai alla caviglia hanno lasciato il segno in quanto a condizione), si registra un Osimhen entrato con piglio e accompagnato da una forma in crescendo, utile a lavorare per la squadra e lanciarsi in profondità.
Le note stonate? Male Bakayoko, entrato come peggio non poteva e quasi 'talpa' degli uomini di Gattuso con l'intervento in area su Theo; così e così un incerto Maksimovic.
Contro il Milan il Napoli ha concesso poco, ha giocato e ha fatto male, il che si traduce in quinto posto a -2 dalla Champions e con l'ormai arcinota gara con la Juve da recuperare.
Domenica altro esame 'a 5 stelle' in casa della Roma, al quale - fino al 21 aprile - faranno seguito quelli con Madama, Inter e Lazio con Crotone e Samp nel mezzo. La rincorsa dei partenopei passa da qui.


