Costume, ombrellone e crema abbronzante. Ingredienti tipici dell'estate, accompagnati solitamente da un buon libro e un quotidiano sportivo. Perché, quando la Juventus trattava Alan Shearer, internet rappresentava un'idea innovativa e, dunque, si sognava a occhi aperti ammirando le scintillanti prime pagine proposte dall'informazione tradizionale.
Erano gli anni in cui l'inglese si divertiva a segnare secchiate di goal per il Newcastle, club che lo ha reso leggenda dal 1996 al 2006. Roba da 404 presenze e 206 reti, roba per società pronte a far di tutto pur di strappare il bomber d'oltremanica dalle grinfie dei Magpies.
D'altro canto, i numeri parlano per il britannico: miglior marcatore della Premier League con 260 centri (di cui 112 con la casacca del Blackburn).
Ogni dirigente, si sa, viene cullato nella notte da un miraggio. E quello di Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, è sempre stato "Always Scoring", uno dei tanti soprannomi collezionati da Shearer. Diversi tentativi d'acquisto, ma sempre andati a vuoto. Perché il figlio di Newcastle ha scelto di proteggere la sua fede calcistica, nonostante altrove avrebbe guadagnato molto di più.
No al Liverpool. No al Manchester United. No alla Juventus. Chiunque abbia tentato di ingolosire Shearer, infatti, ha sempre incassato un cortese rifiuto. Roba da non credere per gente come Sir Alex Ferguson e Marcello Lippi, per nulla abituati a essere respinti.
"Ho sempre apprezzato Shearer, un attaccante unico che avrebbe segnato oltre 100 goal in pochi anni ".
Parole di Moggi, che sottolineano come i tentativi da parte della Signora non siano mancati. A Torino, per rimanere in tema, in più sessioni di mercato hanno accarezzato l'idea di sferrare un'offensiva decisa e decisiva, ma che non è mai sfociata nella fumata bianca, anzi, bianconera.
Nel 1997, inoltre, gli 007 bianconeri effettuarono un vero e proprio blitz in Inghilterra, prendendo atto di una valutazione di 35 miliardi di lire. Gli operatori, all'epoca, ipotizzarono anche uno scambio con Alex Del Piero. Fantamercato.
Moggi avrebbe voluto vedere Pinturicchio al fianco di Shearer, una coppia che - quantomeno sulla carta - intrigava il factotum di Monticiano. Da una parte, estro e fantasia. Dall'altra, un killer dell'area di rigore.
Stratosferico di testa, destro micidiale, personalità da vendere. Impossibile non innamorarsi di Shearer. Uno vero, uno che s'è costruito assaggiando la gavetta:
"Ho pulito le scarpette dei miei compagni, gli spogliatoi, i gabinetti. Allora non mi sembrava una cosa bella, però mi ha insegnato quel po' di rispetto che non fa mai del male a nessuno. Oggi mi guardo indietro e capisco quanto sia stato importante per me ".
Il desiderio è diventato realtà: diventare un simbolo del Newcastle. Con tanti saluti alle continue proposte della Juve, mai realmente nei pensieri di Alan.


