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Daniele Rugani JuventusGetty

Rugani e la Juventus: un salto di qualità mai arrivato

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Storia: se fossero andati in porto determinati incastri, la scorsa estate Daniele Rugani sarebbe passato alla Roma. E ciò, nel calcio, può significare tutto e niente. Perché nel mercato l'opportunità è sempre dietro l'angolo, a maggior ragione quando diventa sinonimo di plusvalenza.

Eppure, in concomitanza con l'approdo di Maurizio Sarri la Juventus, si pensava che il centrale toscano potesse trovare maggiore continuità di rendimento. Il tutto, facendo leva sulla conoscenza di un tecnico con cui, per due anni, il feeling è stato dei più totali a Empoli.

Ma la Vecchia Signora, si sa, è un altro mondo. Per tutti. Puoi capitare, poi, che la programmazione faccia il suo corso: Demiral, De Ligt e tanti saluti a qualsiasi ardita ambizione. Sebbene, comunque, il 24 zebrato resti un'alternativa di lusso. Uno che, altrove, troverebbe maggiore minutaggio ad alta quota.

Eppure, giunto alla quinta stagione trai grandi della Juve, la sensazione è che il passo d'addio possa diventare imminente. A maggior ragione se dovesse arrivare un'offerta interessante. E, a tal proposito, in passato le proposte non sono mancate - anche dalla Premier League - vedi quelle di Chelsea e Wolverhampton. Insomma, si vedrà.

Resta una stagione in cui, finora, Rugani ha maturato 12 presenze. Troppo poco, specialmente considerando i gravi stop che hanno coinvolto Chiellini e Demiral. Ma l'ascesa di De Ligt, con prospettive devastanti per il futuro, ha fatto il resto e ha fatto il vuoto.

Ora, fresco di 26 candeline, è tempo di ponderare attentamente le mosse del domani. Lasciare la Juve, specialmente in questo periodo storico, è (assai) complicato. Vuoi per il fatto di militare in un club al top su scala internazionale. Vuoi perché, altrove, percepire lo stesso stipendio da circa 3 milioni netti annui rappresenta una missione complicata.

Per prendere lo stesso salario, giustappunto, trasferirsi all'estero diventerebbe l'unica strada percorribile. Detto cio, ad oggi, alla Continassa offerte ufficiali non ne sono pervenute. Qualche chiacchierata qua e là con intermediari, ma nulla di concreto.

In definitiva, gli anni di Empoli - con annessi zero cartellini gialli - rappresentano il più puro passato. Formativo, sì, ma da accantonare in funzione del progresso per togliersi definitivamente l'etichetta di incompiuto.

"Non sono d'accordo sulle brutte prestazioni di Rugani perché a Milano aveva fatto bene fino al sessantesimo, poi è rimasto vittima del crollo di tutta la squadra. Ha giocato poco perché in alcuni momenti della stagione abbiamo ritenuto importante l'esperienza di Bonucci. Meritava di giocare di più, in questo senso le responsabilità sono più dello staff tecnico".

Sarri in conferenza ama progettere i suoi uomini. Figuriamoci, dunque, se entra in gioco un pupillo. Chiamato, però, a cambiare marcia. Partendo, magari, dalla partita di questa sera contro il Cagliari dove potrebbe fare coppia con Bonucci. Una prestazione solida assomiglierebbe tanto a un bel regalo di compleanno. Arriverà?

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