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Leandro Rinaudo Juventus 2010Getty

Leandro Rinaudo ds del Palermo: quando passava dal Napoli alla Juventus il 31 agosto

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Ci sono affari inspiegabili. E ci sono affari decisamente inspiegabili. Leandro Rinaudo alla Juventus, indubbiamente, appartiene alla seconda categoria. Un'idea nata sul finire del mercato estivo edizione 2010, che ancora oggi non trova un perché.

Storia. Il 31 agosto di quell'anno, ultimo giorno della finestra estiva di mercato, la Vecchia Signora soffiò il difensore siciliano a Bari, Lecce e Siena. Erano gli anni caratterizzati dall'avvento di un'area sportiva nuova di zecca, plasmata dal neo-presidente Andrea Agnelli, il quale decise di affidare pieni poteri a Beppe Marotta e Fabio Paratici, presi in blocco dalla Sampdoria.

Nuovo allenatore - Gigi Del Neri -  con annessa rifondazione. Poca qualità, massiccia quantità. Insomma, gli ex dirigenti blucerchiati si presentarono così sotto la Mole, stravolgendo letteralmente una squadra proveniente da un settimo posto e che, a distanza di un anno, avrebbe maturato il medesimo risultato. 

Scelte complicate, indubbiamente. Con una faticosa ricostruzione a regnare sovrana. Il tutto, senza appeal. Erano gli anni dei rifiuti di Floro Flores, Burdisso e Di Natale. Ed erano gli anni che portavano, all'ultimo giorno di mercato, giocatori come Armand Traoré e, appunto, Rinaudo. Rispettivamente maglia numero 17 e 26.

"Le ambizioni per un calciatore devono essere sempre alte, è arrivata una chiamata importantissima che cercherò di onorare. E' gratificante, mi metterà alla prova e con il mio lavoro e la mia dedizione proverò a togliermi qualche soddisfazione".

Il difensore palermitano si presentò alla stampa con queste parole. Che rimasero tali, in quanto le soddisfazioni a livello individuale e collettivo furono davvero poche, per non dire inesistenti.

Esordio in bianconero in un Juventus-Cagliari 4-2, impiegato nel ruolo di terzino destro. Dopodiché, il nulla. Prima, un intervento di erniectomia. Dopo, un'operazione al tendine d'Achille. In sintesi, stagione finita ancor prima di iniziarla.

Insomma, un sogno svanito ma ancora saldamente presente nei ricordi di Rinaudo:

"Alla Juventus c'era la percezione di un ambiente estremamente professionale - così a 'La Repubblica' -  vedi che c’è un’impostazione precisa, dal magazziniere al tecnico, tutti hanno un certo tipo di atteggiamento. E si capisce perché raggiungono certi risultati".

L'avventura durò solo un anno, con un esborso minimo da parte della Juventus: 600 mila euro. Il riscatto fissato con il Napoli a 5 milioni, infatti, non venne mai esercitato. Con Rinaudo, archiviata l'esperienza zebrata, a rientrare alla base per poi passare al Novara.

La carriera lo ha portato a Livorno, Bari, Entella, per poi chiudere a Vicenza. Si è rimesso in gioco a Venezia prima da osservatore e poi da direttore tecnico, poi un’esperienza alla Cremonese prima del ritorno a casa sua, a Palermo, nel nuovo corso, da allenatore delle giovanili. Per la stagione di Serie B ricopre l'incarico di direttore sportivo, carica ufficializzata dalla società rosanero il 20 ottobre 2022. Un affare decisamente più spiegabile.

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