
Immaginare la Vecchia Signora senza Claudio Marchisio non è semplice. Ma separarsi, alle volte, può essere tanto doloroso quanto necessario. Dipendesse dal Principino, cresciuto a pane e Juventus, rimarrebbe a difendere i colori bianconeri a vita. Così come gli stessi dirigenti della Continassa non avrebbero alcun problema ad andare avanti con il proprio numero 8.
Perché il 32enne centrocampista torinese – per Madama – è molto più di un semplice (ottimo) giocatore. Si passa dal leader silenzioso al punto di riferimento, senza sottovalutare la bontà del professionista. Tuttavia negli ultimi tempi qualcosa è cambiato. Parlare di rottura probabilmente sarebbe eccessivo, ma sicuramente la storia è arrivata alla classica pausa di riflessione.
La stagione appena conclusasi recita 20 presenze complessive. Non l'ultima ruota del carro (Stefano Sturaro), bensì la penultima. Insomma, non il massimo per un profilo ritenuto – fino al grave infortunio contro il Palermo – uno dei migliori mediani europei. Ed è stato proprio quel maledetto stop a cambiare la carriera di Marchisio, alle prese con un recupero lento e complicato. Parallelamente, la Juventus è andata avanti.
In cabina di regia il titolare indiscusso è diventato Miralem Pjanic, mentre alle sue spalle s'è imposto rapidamente Rodrigo Bentancur. Due tasselli estremamente talentuosi che, nel breve e lungo periodo, consentono a Max Allegri di dormire sonni tranquilli.
In questa zona del campo, sostanzialmente, non emergeranno novità. In quanto l'allenatore livornese si fida ciecamente degli attuali interpreti. Contemporaneamente, il neo acquisto Emre Can è destinato a diventare una mezz'ala di inserimento; questo, quantomeno in fase embrionale, il progetto tattico ponderato dallo staff tecnico bianconero. Ecco, quindi, che per Marchisio gli spazi si riducono ulteriormente e drasticamente.
La Juventus passa la palla direttamente al Principino, chiamato a decidere il suo futuro in tempi brevi. E, a tal proposito, la dirigenza bianconera si appresta a incontrare il papà-agente Stefano Marchisio. Un summit che, in un verso o nell'altro, è destinato a rivelarsi risolutivo.
In ballo ci sono due anni di contratto rimanenti. In soldoni: circa 7 milioni netti. Ma la via della buonuscita, considerando il peso specifico del diretto interessato, non sembra entusiasmare i vertici bianconeri. Di certo, dal Giappone agli States, i sondaggi non mancano. Impraticabile, qualora dovesse concretizzarsi l'addio, un eventuale trasferimento in Italia. Al cuor non si comanda.


