La matrice ispanica negli USA è una delle più diffuse, ovviamente: una questione sociale aperta. Quando nel 2001 i fratelli Funes Mori si trasferiscono degli States, il loro è un sogno comune, segnato in primis dal desiderio di giocare a calcio. Poi, ovviamente, di farlo con l'Argentina.
A trentuno anni possono dire di averlo fatto, di esserci riusciti, pur in maniera diversa: merito del loro talento, ma nel caso di Rogelio anche di un reality show.Sueño MLS. Non una roba rivoluzionaria, a pensarci bene: il programma mirava a sviluppare, scovare e far crescere i migliori talenti latinoamericani, poi inseriti in una delle squadre della Major League. Nel 2008 a vincere furono in due: Briant Reyes, che firmò con il Chivas, e Rogelio, appunto, che entrò a far parte del Dallas. Rimane il pallino della Seleccion, ma ci arriviamo.
Sia chiaro: internet soddisfa qualsiasi tipo di richiesta legata a una ricerca, e questo lo si sa già. Per trovare una foto di Rogelio Funes Mori con la maglia dell'Argentina, però, bisogna scavare un po': c'è, comunque. Esiste.
A differenza di Ramiro, suo fratello gemello, ha raccolto diverse presenze in meno: Ramiro ha avuto anche una carriera diversa, in verità. Difensore, ha partecipato alla Copa America Centenario negli USA, convocato dal "Tata" Martino. Lo stesso allenatore che può decidere, sulla panchina del Messico, il destino dell'Albiceleste a Qatar 2022.
Che, tra l'altro, riguarda anche Rogelio. E' un attaccante, segna a ripetizione al Monterrey, in Messico. E il sogno di diventare uno degli attaccanti più importanti della Nazionale argentina lo ha messo da parte da un pezzo.
Con la Seleccion gioca il Sudamericano Under 20 nel 2011, arrivando quarto e segnando contro il Perù e contro il Brasile, nel Superclasico. Non basterà. A vincere il torneo sarà la Seleçao, con Neymar capocannoniere. C'era, però, un motivo per cui in Argentina tutti credevano in Funes Mori.
"Credo siamo di fronte a un altro Hernan Crespo".
A parlare è Matias Jesus Almeyda, il periodo è il febbraio del 2010: Rogelio è uno dei talenti migliori del River Plate. Cresce, segna. Esulta: in Europa lo vogliono tutti. Si muove il Chelsea, qualcuno dice che stia per trasferirsi al Napoli. Alla fine, nel 2013, va al Benfica, in Portogallo. L'hype è già calato.
Anche perché le prestazioni di Rogelio crollano: c'è da segnalare una presenza nell'Albiceleste di Alejandro Sabella, in un'amichevole contro il Brasile nel settembre del 2012 terminata 2-1 per i verdeoro. Nulla più. In Europa non va meglio: in Portogallo gioca pochissimo, se non con la squadra B, in Segunda, poi prova l'esperienza in Turchia all'Eskisehirspor. Nel 2015 decide di far fortuna in Messico.
Ed è qui che il destino fa incrociare i cammini di Rogelio, della Tri e dell'Argentina. Anche perché nel 2019 Rogelio cambia nazionalità, dopo le modifiche del regolamento FIFA, ricevendo la convocazione del "Tata" Martino (che, così, ha allenato entrambi i fratelli, con due Nazionali diverse) nel Messico, nel 2021. E, poche settimane fa, per i Mondiali.
Contro la Polonia, in Qatar, ha seguito i compagni dalla panchina, nonostante qualcuno lo desse per papabile titolare, contro l'Albiceleste seguirà la sfida con il cuore spezzato in due: da una parte le sue origini, il suo passato, i suoi sogni. Dall'altra le sue ambizioni. Dal reality ai Mondiali, l'ennesima storia di Qatar 2022.
