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Ramsey alla Juve: il meglio deve ancora venire

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Gestione. Parola chiave, questa, quando si parla di Aaron Ramsey. Un calciatore che, indubbiamente, può spostare gli equilibri. A patto, però, che stia bene. 

Il tecnico della Juventus, Andrea Pirlo, ha compreso fin da subito come il gallese rappresenti la chiave di lettura principale per sviluppare determinati concetti offensivi. Una sorta di grimaldello chiamato ad aprire le difese avversario con qualità e transizioni. Insomma, un unicum - per caratteristiche - all'interno della rosa bianconera.

Freschissimo di 30 primavere, l'ex Arsenal finora all'ombra della Mole non è riuscito a trovare la tanto agognata continuità di rendimento. Stabilendo, a suo malgrado, un feeling particolare con l'infermeria.

Ma c'è di più. C'è, ad esempio, che l'8 juventino fa fatica a giocare più impegni ravvicinati. Ragion per cui, studiando minuziosamente la materia, il tecnico bresciano per questo caso s'è affidato spesso e volentieri a un turnover ragionato.

"Aaron dobbiamo centellinarlo, a volte non è al meglio, serve farlo riposare. Però quando è al 100 per cento e può essere decisivo, preferisco averlo sempre in campo, è quello che ci fa giocar bene, che ci fa uscire da tante situazioni. Per noi è importantissimo".

Ecco perché, quantomeno fino a giugno, non dovrebbero emergere sorprese di mercato. Sebbene, specialmente in Inghilterra, Ramsey sia particolarmente apprezzato.

Ma, ad oggi, alla Continassa non sono arrivate offerte ufficiali e, proprio per questo motivo, dovrebbe prevalere la più pura continuità. Dopodiché, a bocce ferme, verrà valutato minuziosamente il fronte da entrambe le parti. 

"Abbiamo un nuovo coach, un nuovo staff, nuove idee e nuovi giocatori. Siamo molto presi da questo, credo che la differenza è che c'è molto divertimento. Gli allenamenti sono duri ma danno grande soddisfazione".

Queste le dichiarazioni di Ramsey a inizio stagione che, considerando il cammino balbettante della Juve in campionato, appaiono sicuramente anacronistiche. Detto ciò, indubbiamente, Madama può crescere sensibilmente. Il tutto, e non va dimenticato, considerando come rispetto alla passata stagione abbia cambiato pelle, ringiovanendo sensibilmente l'organico.

Il cammino del gallese alla corte del Maestro parla, per ora, di 13 presenze e 2 assist. Tante buone prestazioni, ma con la massima esposizione individuale e corale ancora da trovare. Qualità pura tra le linee, con compiti di copertura prevalentemente sulla fascia sinistra nel 4-4-2 in fase di non possesso.

Movimenti studiati e provati fino allo sfinimento, con i tagli diventati il piatto forte di un elemento che, verosimilmente, vede il calcio prima degli altri. Ma le sensazione, e forse qualcosina in più, è che il meglio debba ancora venire. Soprattutto per giustificare uno stipendio da 7 milioni netti annui fino al 2023, roba decisamente di (extra) lusso.

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