
Spende il sole su Torino. Splende il sole alla Continassa. La Juventus, questa mattina, s'è risvegliata campione d'Italia per la nona volta consecutiva. Un risultato straordinario, da fotografare all'interno di un'egemonia nostrana, che sottolinea come i bianconeri stiano vivendo qualcosa di irripetibile.
Il primo sussulto di Maurizio Sarri. Ma anche - in Italia - di Adrien Rabiot. Che anche contro la Sampdoria, schierato nel ruolo di mezzala destra, ha messo in mostra una condizione psicofisica invidiabile. Tanta gamba, tante idee, tante buone sensazioni in vista della Champions League.
Autore a Lione di una prova particolarmente opacata, in vista dell'ottavo di ritorno il transalpino potrebbe rivelarsi uno dei punti di forza della truppa zebrata. Vuoi perché, complessivamente, la Juve è alle prese con un rendimento altalenante caratterizzato da diversi ko. Vuoi perché, come detto, l'ex PSG in questo momento sembra avere una marcia in più.
Musica per le orecchie per il CFO della Vecchia Signora, Fabio Paratici, da sempre grande estimatore di Rabiot. E dopo un avvio complicato, complici nuovi usi e costumi da assimilare, Rabiot s'è imposto all'interno dello scacchiere bianconero.
Insomma, bicchiere mezzo pieno. Soprattutto pensando al centrocampo che verrà, con Madama chiamata a rivedere sensibilmente il reparto. In questa chiave, dal canto suo, il francese - in tono progettuale - potrebbe diventare un elemento su cui puntare fortemente. Anche perché, da questo punto di vista, il lavoro sarriano è stato dei più dedicati.
GoalSullo sfondo, inoltre, i margini di miglioramento non mancano. Ragion per cui, sviluppare un determinato percorso nel breve e lungo termine, potrebbe rivelarsi cosa buona e giusta. Senza, quindi, pensare al mercato. Senza, quindi, farsi allettare dalle sirene della Premier League.
Non è un mistero, ad esempio, che intermediari legati all'élite inglese abbiano provato nelle ultime settimane a sondare il terreno. Detto ciò, però, a Torino offerte ufficiali non ne sono pervenute.
Sorprende, nelle ultime uscite, l'ottima duttilità mostrata da Rabiot. A suo agio con il piede forte, ovvero quello mancino, ma non male pure sulla parte destra della linea metodista. Accelerazioni di livello assoluto, ottima copertura del possesso e qualche strappo - a campo aperto - qua e là.
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In definitiva, dopo le difficoltà embrionali, ecco il vero Adrien. Introverso, taciturno, ma sempre più importante per una Juve che, pensando all'Europa che conta, si gode la sua mezzala attualmente più in forma. Un nuovo inizio.



