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Quagliarella SampdoriaGetty Images

Quagliarella-Sampdoria, lieto fine cercasi: le tappe di una grande storia d'amore arrivata al bivio

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Il calciatore più triste durante queste feste? Probabilmente Fabio Quagliarella. Il capitano della Sampdoria è fermo a causa di un grave infortunio al ginocchio sinistro rimediato a metà dicembre nel ritiro pre-natalizio blucerchiato e resterà ai box almeno fino a fine marzo.

Stankovic perde così il suo uomo-simbolo, che a dire il vero uomo-simbolo della Samp in questa stagione non lo è mai stato. A 39 anni suonati, l'attaccante di Castellammare di Stabia sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua carriera. E Quagliarella è uno che di periodi complicati ne ha vissuti parecchi: dalla prematura scomparsa in un incidente stradale di Niccolò Galli - suo compagno nelle giovanili del Torino, è per lui che indossa la maglia numero 27 - all'obbligata partenza da Napoli per colpa di uno stalker, passando per la rottura del crociato quando sembrava nel suo momento migliore.

Oggi, Quagliarella è il capitano malconcio di una Sampdoria fiacca che ha messo insieme appena 6 punti in 15 giornate, è penultima in Serie A, lotta per non retrocedere e lui non è mai riuscito né ad incidere né ad aiutare i suoi compagni e la sua gente.

Fabio Quagliarella SampdoriaGetty

Per lui solo 12 presenze in questo campionato, il 24% dei minuti giocati. E nessuna partecipazione al goal, nemmeno in qualità di assist-man. Sembra sparito dai radar, Fabio Quagliarella, compresi quelli social: l'ultimo post del capitano risale alla tragica scomparsa di Sinisa Mihajlovic, l'ultimo post della compagna Debora Salvalaggio è dello scorso 25 marzo. Per le feste nessuna foto pubblicata, nessuna storia, niente di niente. Segnali chiari dello stato d'animo dell'attaccante, chiamato a riprendersi non solo sul piano fisico ma anche (e soprattutto) su quello mentale e morale. Poca voglia di festeggiare se non in famiglia, forse anche per rispetto di quei tifosi che non lo hanno mai abbandonato e che lo hanno amato sin dal suo primo giorno in blucerchiato.

Correva l'estate 2006 quando la Sampdoria annunciò Fabio Quagliarella per la prima volta. L'attaccante aveva 23 anni e veniva dalla sua prima vera e non semplice stagione in Serie A con la maglia dell'Ascoli. Nelle Marche, nel 4-4-2 di Giampaolo (che ritroverà alla Samp nel suo periodo d'oro), Quagliarella ha firmato più occasioni mancate che goal segnati, soltanto 3 in 33 presenze. Al Del Duca ha raccolto più fischi che applausi e spesso sceglieva di abbandonare il terreno di gioco dalla parte opposta rispetto alla Curva Sud, sede dei tifosi più caldi.

"Giampaolo come persona è introverso e chiuso: in tre stagioni alla Samp avremo parlato 5 o 6 volte, ero io che andavo a parlare con lui. Lui mi diceva sempre che era tutto perfetto".

A fine campionato la Sampdoria di Novellino lo acquista a metà dall'Udinese. E per Quagliarella, complici la squalifica di Flachi e le non ottime condizioni di Bazzani, inizia una nuova vita. Sarà l'odore del mare, sarà l'aria simile a quella di Castellammare. Fatto sta che Quagliarella a Genova si sente subito a casa e nel giro di pochi mesi si trasforma: dagli errori sotto porta passa ai goal da centrocampo (Chievo Verona-Sampdoria 1-1), dai fischi del pubblico alle ovazioni per i goal in rovesciata (Reggina-Samdporia 0-1). I tifosi doriani (e quelli ascolani) non credono ai loro occhi.

Nella stagione 2006/2007 la Sampdoria non ha semplicemente adottato Fabio Quagliarella: la Sampdoria ha reso Fabio Quagliarella il calciatore che oggi noi tutti conosciamo. Alla fine saranno 13 i goal messi insieme da Quaglia in 35 presenze al secondo anno in Serie A, il quadruplo rispetto all'anno prima e tanti di pregevole fattura. Così l'Udinese risolve la comproprietà a suo favore e si riprende l'attaccante. Per Quagliarella inizia così un peregrinare: due stagioni a Udine (terzo miglior marcatore in Coppa Uefa 2008-2009) e una a Napoli fatte di 36 goal totali in Serie A, poi il tribolato passaggio alla Juventus. Nei tre anni con Conte vince treScudetti e dueSupercoppe, superando anche la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro del gennaio 2011.

Nel 2014 fa ritorno al Torino, lì dove nove anni prima tutto era iniziato: alla prima stagione fa una tripletta alla Samp e segna un goal che regala ai granata il derby della Mole dopo vent'anni. Lascia ancora il segno, Fabio Quagliarella, prima di salutare di nuovo tra le polemiche a causa di una non-esultanza contro il Napoli. Dopo nove anni, così, ecco un altro ritorno: quello a Genova sponda blucerchiata dove sceglie, come sempre, la maglia numero 27.

La seconda vita alla Sampdoria corrisponde alla seconda rinascita per Fabio Quagliarella. L'attaccante conosce una nuova giovinezza, tocca quota 100 goal in Serie A e diventa per la prima volta capitano della squadra. Se Dorian Gray si rifletteva in un ritratto, Fabio Quagliarella fa lo stesso con l'acqua della costa ligure: annega lì le sue ansie e va a divertirsi spensierato in un campo da calcio. Nella stagione 2017-2018 firma il record personale di goal in Serie A, ben 19. L'anno successivo diventa per la prima volta capocannoniere della Serie A con 26 marcature, a 36 anni. E riparte con i goal "alla Quagliarella", come quello di tacco contro il Napoli che gli vale la candidatura (tra i primi dieci) ai Puskas Awards della FIFA.

La Lega Serie A lo elegge "Miglior attaccante" dell'anno, titolo che sfoggerà sulla maglietta la stagione successiva. D'altra parte era anche arrivato terzo nella corsa alla Scarpa d'oro, dietro soltanto a Messi e Mbappé. Robe da raccontare ai nipotini. Come il secco no alla Juventus nel 2021 solo per restare alla Sampdoria, la sua seconda casa. Dove festeggia le 500 presenze in Serie A e il goal numero 100 con addosso la maglia blucerchiata. E come, se non di tacco?

"Diventare capocannoniere a 36 anni suonati è stato un traguardo pazzesco. Però non vedevo l'ora che finisse la stagione, è stata molto stressante. Tra me e me mi sono sempre detto che fisicamente sto bene, quindi non ho mai pensato al ritiro, anche se scherzando con la mia fidanzata e con la mia famiglia qualche volta abbiamo parlato della possibilità di chiudere in bellezza. Il problema è che la passione per questo sport è troppa e non smetteresti mai".

La passione è proprio quell'elemento fondamentale che adesso Fabio Quagliarella è chiamato a ritrovare, a un passo dai 40 anni, con un grave infortunio da superare e con il contratto in scadenza a giugno. L'ipotesi ritiro, adesso sì, fa paura per davvero, ma sembra assurdo che un calciatore con una carriera del genere stia attraversando un periodo così duro e povero, specie dopo le 88 reti in 231 presenze dal 2016 a oggi nella sua seconda vita in blucerchiato.

Ma se c'è un posto nel mondo che può aiutare Quagliarella a ritrovare se stesso, quel posto è sicuramente la città di Genova. La Sampdoria deve invertire la rotta, il capitano dovrebbe tornare in campo ad aprile. Appena in tempo per provare a scrivere un finale di stagione da protagonista, magari per salvare la sua Sampdoria e regalare a tutti gli appassionati di calcio un altro tiro da fuori, un'ultima girata col tacco o l'ennesima esultanza "alla Quagliarella" sotto la Gradinata Sud del Ferraris. Come ci ha già abituato tante volte.

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