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Salah Benzema HaalandGetty

Dal Pallone d'Oro al miglior marcatore europeo: i Mondiali degli assenti

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Un giorno, raccontando Qatar 2022, verrà sicuramente detto qualcosa sui protagonisti della competizione, resi iconici dal tempo, dagli episodi e dalle partite. Insomma: i Mondiali funzionano così.

Difficilmente si ricordano gli assenti: certo, a meno che non siano tanti. A meno che, per intenderci, manchino i migliori: e per "migliori" si intende non i "migliori secondo alcuni", ma i "migliori a detta di tutti". Ci aiuta la lista definitiva del Pallone d'Oro, con la classifica finale: Benzema, Mané,De Bruyne, Lewandowski, Salah. Ecco, cinque: tre di questi in Qatar non ci sono.

L'infortunio di Karim "The Dream" è solo l'ultimo grande segnale di resa di uno dei protagonisti più attesi del Mondiale: tra l'altro Pallone d'Oro in carica. Ma non è la prima volta: nella storia del calcio era successo in altre due occasioni.

Nel 1958, in Svezia, mancava Alfredo Di Stefano, che dopo aver ottenuto la cittadinanza spagnola non riuscì a qualificarsi con la Roja per i Mondiali che, per inciso, saranno quelli della prima, vera, firma di Pelé nella storia dello sport.

Nel 1978, poi, il grande assente è stato Allan Simonsen, danese allora al Borussia M'Gladbach e Pallone d'Oro davanti a Keegan e Platini nel '77. La Danimarca non si qualificò per il torneo in Argentina: un peccato, insomma.

Su Mané si è detto tanto, invece: infortunato alla vigilia del Mondiale con la maglia del Bayern Monaco, ha dovuto dar forfait pochi giorni prima, mentre Salah non si è qualificato per il Qatar, con l'Egitto. Non sono i soli.

Al detto dei numerosi infortunati che saltano la competizione (da Maignan a Pogba, passando per Diogo Jota e Reus), a non giocare i Mondiali ci sarà anche Erling Haaland: in poche parole, com'è noto, il miglior marcatore dei Top 5 campioni europei, al momento.

Per lui pesa l'esclusione ai gironi di qualificazione, con il terzo posto della Norvegia che brucia, alle spalle di Spagna e Turchia. Sarà il Mondiale degli assenti, insomma, quello in Qatar: strada spianata verso le sorprese o le grandi conferme.

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