Non accennano a placarsi in Iran le proteste dopo la morte di Mahsa Amini e Hadis Najafi, anzi si sono allargate a macchia d’olio e sono arrivate fino al mondo dello sport.
Anche la Nazionale di calcio iraniana ha deciso di non restare in silenzio e di portare anche oltre i confini del Paese il suo appoggio ai manifestanti che da giorni stanno facendo sentire nelle piazze le loro voci, oltre che a tutte le donne iraniane.
In occasione dell’amichevole che si è giocata martedì in Austria contro il Senegal, i calciatori della rappresentativa dell’Iran, nel corso dell’esecuzione dell’inno nazionale, hanno dindossato dei giubbotti neri per coprire le proprie maglie. Un messaggio di supporto chiaro quello che si è voluto inviare, uno dei tanti degli ultimi giorni.
I calciatori della Nazionale si sono schierati senza timori in difesa delle donne iraniane e, tra coloro che si sono fatti sentire con maggiore decisione c’è anche Sardar Azmoun, ovvero il più rappresentativo in assoluto, oltre che il più noto a livello internazionale.
Lo ha fatto anche attraverso alcuni posti pubblicati sul suo profilo Instagram che è seguito da quasi cinque milioni di followers. L’attaccante del Bayer Leverkusen ha quindi avuto il merito di far arrivare la voce della protesta fino ad un pubblico più vasto (“Non posso più tacere”) ed ha già fatto sapere di essere pronto a pagare un prezzo per la cosa “La punizione è l’espulsione dalla nazionale? Cacciatemi. Se servirà a salvare anche una sola ciocca di capelli delle donne iraniane ne sarà valsa la pena”.
Proprio Azmoun, tra l’altro, nell’amichevole con il Senegal ha segnato il goal dell’1-1. Una rete che non ha voluto festeggiare con l’esultanza, proprio in segno di rispetto di Mahsa Amini e Hadis Najafi e di tutte le donne del suo Paese.
Al suo fianco, e a quello degli altri giocatori della Nazionale, si sono schierate anche delle leggende del calcio iraniano come Ali Daei e Ali Karimi. Anche loro possono contare su milioni di followers sui social network.
