Il Barcellona chiama, la Juventus dovrà rispondere "presente". Domani, alle 21, i bianconeri scenderanno in campo al Camp Nou con un obiettivo difficile ma non impossibile: conquistare il primato del gruppo G. Missione complicata, a maggior ragione considerando lo 0-2 rimediato in casa nel match d'andata.
Andrea Pirlo, comunque, alla vigilia ha voluto caricare a dovere i suoi. Mettendo nel mirino, dunque, una grande prestazione. Che potrebbe annoverare tra le sue fila, da titolare, la presenza di Gianluigi Buffon, il quale ha recuperato dal problema al polpaccio:
"Gigi si è allenato negli ultimi due giorni, sta meglio e ha recuperato. Potrebbe essere la sua serata, si merita di giocare in un palcoscenico così importante, una grande sfida e potrebbe giocare".
Ai bianconeri, per pensare in grande, occorrerà sfoggiare una prestazione extra lusso. Insomma, i dettagli faranno la differenza:
"Non credo alla crisi del Barcellona, altalenante il cammino ma ha giocatori forti e un allenatore nuovo che sta mettendo insieme le sue idee. Ci vorrà tempo, come a noi della Juve. Sappiamo che è una grande squadra. Impresa? E' nelle corde, dobbiamo crederci, sarà una partita difficile e in parte bisognerà soffrire. Sappiamo che avremo le nostre occasioni da sfruttare, giusto giocare a viso aperto, sapendo degli errori all'andata ma anche delle cose buone. Siamo sereni e convinti che tutto possa succedere".
Occhi puntati sugli uomini che potrebbero fare la differenza, con Aaron Ramsey a vantare un ruolo importante tra le linee:
"Può essere molto utile, sta un po' meglio e può mettere qualche minuto nelle gambe. L'ho detto nelle scorse settimane, non pensavo fosse così intelligente in campo, negli spazi di domani può tornare utile".
Il sogno, quindi, si chiama primo posto:
"Sarebbe importante per la nostra crescita, per aumentare la nostra autostima. Partite da giocare per far crescere ciò che è dentro e ciò che è da migliorare. A parte la classifica, arrivare primi ti dà qualcosa di diverso rispetto al sorteggio. E' più importante quello che ritroveremo alla fine della gara se faremo un'ottima gara".
Allo Stadium, complice l'assenza di Cristiano Ronaldo, la Juve ha sofferto in lungo e in largo:
"La partita dell'andata l'abbiamo vista e rivista. Le sconfitte migliorano le partite che devi giocare, possono essere d'aiuto per il futuro. Dobbiamo sicuramente migliorare la fase di non possesso, essere molto stretti con le linee di centrocampo e di difesa. Non dobbiamo farci trovare scoperti, loro portano tanti giocatori su sulla trequarti, cercare di farli giocare lateralmente".
Allora via verso l'evoluzione, tra giovani da inserire e, soprattutto, difetti strutturali da correggere:
"Non mi piace quando qualche giocatore approccia la gara non al 100 per cento. Ma è dato anche dalle partite giocare, dalla stanchezza mentale. Ci vuole magari una scintilla per farli rendere al 100 per cento. Non dovrebbe capitare, ma è normale perché siamo in un periodo particolare. Si fa fatica, tanti viaggi, e può capitare che non sia al massimo della concentrazione. Per partite come quella di domani sera, non capiterà sicuramente".
Un grande risultato domani sera, dunque, diventerebbe automaticamente sinonimo di svolta:
"La svolta? Non credo si possa parlare di svolta. Di cambiare l'atteggiamento, forse. Abbiamo avuto un atteggiamento totalmente diverso tra primo e secondo tempo. Quando porti in campo quest'atteggiamento, sempre avuto nel suo dna e non deve mai mancare, e lo abbini a un giocatore migliore, allora i risultati ti portano fiducia. Ma il dna non deve mai mancare".
La crescita a centrocampo passa anche dai piedi di Adrien Rabiot, finora tra i migliori di questa prima parti di stagione a tinte bianconere:
"Sono molto soddisfatto di Adrien. Sta facendo una buona stagione, non lo conoscevo tanto come ragazzo, l'avevo visto solo alla Juve dell'anno scorso e me l'avevano descritto diversamente. Lavorando con lui tutti i giorni ho visto un bravo ragazzo, un gran lavoratore. Si deve mettere in testa che è al 70 per cento delle potenzialità e può tirare fuori di più. Può diventare un centrocampista top a livello mondiale".
E tra Leo Messi e CR7, ovviamente, è pura sfida nella sfida:
"Messi e Ronaldo sono due extraterrestri degli ultimi 20 anni, si sono divisi il palcoscenico e i Palloni d'Oro degli ultimi 10 anni, possiamo fargli solo dei grandi applausi. Abbiamo la fortuna che Ronaldo gioca ancora con noi, ha la possibilità ancora di battere dei record, di farci vincere partite. Abbiamo grande voglia di rivederlo in campo su questo palcoscenico cosi importante e speriamo che possa farci vincere la partita".
Poi, una battuta sul chiacchiericco di mercato che vedrebbe La Pulce nel mirino del PSG:
"Bisogna chiedere al Barcellona e al Psg, non sono cose che fortunatamente dipendono da me. Lascio a loro".
Vietato sottovalutare il Barcellona. Sebbene i blaugrana siano alle prese con un cammino balbettante nella Liga:
"Fa un po' strano, ma è normale. Hanno cambiato allenatori, senza aver lavorato ma sempre in campo a giocare. Deve trovare le soluzioni migliori e mettere i giocatori nelle migliori condizioni. Ma si gioca ogni 3 giorni ed è difficile anche per lui. Ma è una grande squadra, si riprenderà anche in campionato".
Chiusura finale, infine, su CR7:
"Fa meno tiri e segna di più? Vuol dire che si trova la posizione nel momento giusto e gli portiamo la palla quando deve far goal. Cosa buona per noi".


