Sulla notte che sancisce l'approdo dell'Atalanta in finale di Coppa Italia, c'è la firma di Matteo Pessina. Tra Ilicic, Muriel e Duvan Zapata lo scettro va al giovane centrocampista, mattatore contro il Napoli e ormai certezza del progetto Gasperini.
Due goal, uno dei quali confezionato con un assolo sopraffino, a blindare la propria centralità nella Dea che continua a regalare meraviglie. Pessina, 23 anni, dopo la rottura tra il Papu Gomez e Gasp ha trovato spazio e sta meritando la fiducia accordatagli.
"Non è stato un sostituire, penso che lui sia insostituibile e giocavamo anche insieme in ruoli diversi - ha detto alla 'RAI' - Sicuramente io e lui abbiamo caratteristiche diverse, entrambi abbiamo fatto il meglio per questa squadra e io continuo a farlo, facendo ciò che mi chiede il mister".
Classico profilo ideale per il gioco del tecnico orobico, capace di dire la sua da mediano o tra le linee: proprio sulla trequarti Gasperini ha individuato la posizione in cui piazzarlo e farlo esplodere, con Atalanta-Napoli che ha regalato una pioggia di conferme. Al ragazzo e allo stesso allenatore.
Due goal in 90', il doppio di uno score in campionato 'povero' in termini realizzativi (una sola rete, al Sassuolo) ma compensato da un rendimento in costante crescita. Tattica, mentale e tecnica.
Progressi, sui quali Gasperini dopo il match ha voluto soffermarsi.
"Ci sta dando moltissimo. Matteo ha margini di miglioramento importanti. È un inserimento fondamentale per la squadra, ha dato equilibrio e forza. Si è messo anche a segnare, ha segnato due goal di grande qualità".
GettyE nella testa del man of the match cosa frulla?
"Agli Europei ci penso, la Nazionale è l'obiettivo più grande per un giocatore. Ma ora siamo concentrati sull'Atalanta, c'è ancora tanto da fare, c'è il turno di Champions alle porte. In Nazionale ci sono già stato a novembre, sarebbe bellissimo tornarci".
"Adesso penso all'Atalanta, poi se a marzo dovesse arrivare la convocazione di Mancini sarò più che felice di onorarla. Sarebbe un altro sogno che si avvera. Starà a me vedere quanto riuscirà a giocare anche in Nazionale".
Sul suo ruolo ideale, inoltre, Pessina ha le idee chiare.
"Sicuramente come mezzala. Ho sempre ricoperto un po' tutti i ruoli del centrocampo, anche adesso sto facendo il centrocampista avanzato. Con Mancini la mezzala diventa un trequartista, ma posso giocare anche davanti alla difesa. Mi adatto per giocare".
Dopo le parentesi felici vissute in prestito con Spezia e Verona - sponda Hellas - il rientro alla Dea, che nel 2017 riuscì a inserirlo nell'affare Conti-Milan strappandolo ai rossoneri (detentori del 50% della futura rivendita) e che ora se lo gode. Pessina, l'ennesima scommessa vinta da Percassi.


