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Matteo Pessina Atalanta Napoli Coppa ItaliaGetty Images

La gavetta di Pessina: dalle panchine in Serie C all'esplosione di Verona

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Due goal per regalare all'Atalanta la finale di Coppa Italia e per concedersi un momento di gloria che potrebbe essere il primo di tanti: sulla bocca della stragrande maggioranza degli appassionati di calcio c'è il nome di Matteo Pessina,l'eroe che non ti aspetti.

Ritrovatosi titolare quasi per caso dopo la rottura tra Gasperini e Gomez, poi ceduto al Siviglia, il classe 1997 di Monza non sta per nulla facendo rimpiangere il 'Papu': impresa per nulla scontata per un ragazzo che fino a qualche anno fa collezionava panchine niente di meno che in Serie C.

L'ascesa di Pessina è iniziata dal basso, dalla serie di prestiti risalenti a quando il Milan era proprietario del cartellino: nel 2015, subito dopo essere stato ingaggiato dal Monza fallito, il ragazzo brianzolo venne ceduto al Lecce dove però furono appena cinque le presenze, con il leit motiv della panchina ad accompagnarlo per tutta la durata dell'esperienza salentina.

Non andò meglio nella seconda parte della stagione 2015/2016, trascorsa al Catania: in Sicilia solo un gettone contro l'Ischia e appuntamento con la consacrazione rimandato ulteriormente all'annata successiva, quella sì ricca di soddisfazioni.

A Como Pessina trovò l'ambiente ideale per crescere e fare la differenza, soprattutto a livello realizzativo: addirittura 9 le reti, utili per regalare ai lariani l'accesso ai playoff per la promozione in Serie B, comunque disputata successivamente grazie all'interesse dello Spezia che lo prelevò, sempre in prestito, dall'Atalanta.

Il Milan, infatti, nell'ambito dell'approdo di Conti in rossonero, aveva ceduto Pessina agli orobici come contropartita tecnica, rinunciando ad un talento di cui già allora si parlava benissimo: un sacrificio necessario per arrivare ad un giocatore reduce da una stagione straordinaria agli ordini di Gasperini. Riuscendo comunque a strappare il 50% di un'eventuale futura rivendita.

La chance di mettersi in mostra in Serie A a Pessina gliel'ha offerta il Verona che, dopo aver goduto delle sue prestazioni quasi sempre al di sopra delle aspettative, in estate ha cercato di strappare un altro prestito: no secco dell'Atalanta che ha preferito tenerselo stretto per consegnargli lo scettro dell'eredità di Gomez. Mica uno qualunque.

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