Scovare e formare campioni. La Juventus, nel suo DNA, ha sempre avuto questo operandi. Puntando, prevalentemente, sui talenti appartenenti al territorio nostrano. Non sorprende, quindi, che in passato i bianconeri abbiano tentato di mettere le mani su Marco Verratti, cresciuto ed esploso tra le fila del Pescara.
Mentore: Zdenek Zeman. Che, nella stagione 2011-2012, dava vero e proprio spettacolo in Serie B. Protagonisti assoluti: Ciro Immobile, Lorenzo Insigne e, appunto, il centrocampista abruzzese. Dalle giovanili del Manoppello ai Delfini. Via al debutto - in Prima Squadra - a 15 anni e 9 mesi. Roba da urlo, roba da autentico predestinato.
Cosa che Marco è, assolutamente. Passa il partito della gavetta, caratterizzata anche dagli Eusebio Di Francesco, con però il boemo in questa storia deciso. Solito calcio offensivo, solita volontà di fare calcio, solita voglia di lanciare talenti.
Musica per le orecchie di Verratti che, davanti alla difesa, giganteggia. Sempre e sistematicamente, scomodando - inevitabilmente - arditi paragoni. Inizialmente, in molti, lo associano ad Andrea Pirlo. Per visione di gioco e doti tecniche. Ma Verratti è tutt'altro giocatore, tosto in entrambe le fasi, chiamato a spiccare il volo.
Ruolino di marcia significativo per il Pescara che, giustappunto, trova agevolmente la promozione nell'élite nostrana. Dunque, riflettori puntati - di mercato - su Verratti. Con la Juve, apparentemente, in pole position.
Semaforo verde ai contatti. Dialogo impostato con il patron dei biancazzurri, Diego Sebastiani. Dialogo impostato con l'ex agente del calciatore, Donato Di Campli. Trattativa imbastita sulla base di conguaglio economico eventuali contropartite tecniche.
"Nel 2012 avrei preferito cederlo alla Juve - così il presidente a 'Tuttosport' - E ci siamo andati davvero vicinissimi. A gennaio 2012 avevamo parlato di uno scambio di comproprietà: noi di Verratti e in cambio ottenevamo mezzo Immobile, che era in prestito da noi. Non se ne fece nulla, ma Marco continuò a crescere. Poi in estate sfumò tutto a causa di un disaccordo sulle contropartite tecniche. Non tanti soldi, soprattutto se pensiamo a quanto vale ora ".
Linea di mercato, completata con altri dettagli, direttamente da Di Campli in un'intervista rilasciata a 'Sky Sport':
"Tra il calciatore e la Juventus l’accordo c’era, ma la Vecchia Signora non trovò l’intesa col Pescara perché ci fu il rifiuto di Bouy di andare in Abruzzo e Troisi aveva uno stipendio troppo alto. La Juventus non volle partecipare al pagamento di una parte di ingaggio di Troisi, ed il Pescara non accettò. Comunque, alla base di tutto c’è che non si è creduto nel ragazzo ".
Succede, dunque, che tergiversare in questo caso si rivela un grande errore. Perché il Paris Saint-Germain, seguendo le indicazioni di Leonardo, sfrutta i tentennamenti bianconeri. Come? Con un assegno da 12 milioni. Un investimento lungimirante e duraturo, con Verratti - da nove anni - assoluto protagonista della compagine transalpina.


