Negli ultimi mesi due prolungamenti proposti dalla Juventus hanno fatto discutere, ovvero quelli che hanno visto protagonisti Mario Mandzukic e Sami Khedira.
Il primo, dopo un'estenuante telenovela, nell'ultima sessione di mercato ha risolto consensualmente il contratto per poi accettare le lusinghe del Qatar. Il secondo, invece, è ancora parte integrante dei progetti bianconeri.
Il tedesco, per tutti i tecnici che hanno avuto modo di allenarlo, ha sempre rappresentato una certezza. Discorso, questo, che ha assunto un peso specifico notevole tra le fila della Signora.
Non è un mistero che Max Allegri stravedesse per il 6 bianconero, così come Maurizio Sarri - fin dalla sua prima uscita ufficiale - s'è affidato alla saggezza tattica di un elemento difficilmente sostituibile.
Il quale, dal canto suo, vanta un curriculum straordinario caratterizzato anche da una Champions League e da un Mondiale. Sempre, o quasi, da protagonista.
Il 12 settembre 2018, quindi, gli uomini della Continassa optavano per blindare Khedira fino al 2021. Una decisione che, sebbene di acqua sotto i ponti ne sia passata a volontà, pone inevitabili interrogativi.
Vuoi perché, non più di primo pelo, l'ex merengue percepisce un ingaggio da circa 6 milioni netti annui. Vuoi perché, soprattutto, il teutonico ha sempre vantato un feeling speciale con l'infermeria.
GettyNon a caso, nell'annata corrente, Khedira ha rimediato solamente 17 presenze, stesso numero di gettoni maturato nella scorsa annata. Insomma, l'affidabilità atletica è un'altra cosa. E, inevitabilmente, il CFO Fabio Paratici dovrà fare i conti con la carta d'identità: 33 primavere fresche, freschissime.
Ma perché La Juve aveva deciso di consolidare il legame lavorativo con il tedesco? La risposta è semplice e porta alla Premier League. Più precisamente all' Arsenal.
Fresco di approdo a Londra, infatti, Unay Emery tentò in tutti i modi di portare Khedira nella capitale inglese, sondando concretamente i presupposti per la fumata bianca.
Bloccata, tuttavia, dalla rigida volontà della Signora, per nulla propensa a lasciar partire un elemento prezioso in una finestra in cui sostituirlo sarebbe stato economicamente complicato.
Cristiano Ronaldo, Joao Cancelo, Leonardo Bonucci e il riscatto di Douglas Costa, tutte operazioni onerose che non consentirono a Madama l'opportunità di spendere ulteriormente.
Da qui, giustappunto, la scelta di proseguire all'insegna della continuità sul fronte centrocampo, bloccando il discorso avanzato tra Khedira e l'Arsenal, che mise sul pianto lo stesso ingaggio percepito attualmente dal teutonico sotto la Mole.
Il mancato placet al trasferimento nel Regno Unito, sostanzialmente, portò la Juve a prolungare un contratto tutt'ora ingombrante. E che, in vista dell'estate, comporterà riflessioni nette e improrogabili. Cercando, magari, un altro Emery in giro per il mondo.


