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Liverpool fans Anfield 2019Getty

Perché la curva del Liverpool si chiama Kop

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Tutti i tifosi sanno che la celebre e colorata Curva del Liverpool, che accompagna le partite e le vittorie dei Reds con canti e cori, si chiama Kop. In pochi, tuttavia, conoscono il motivo di quel nome. Per spiegarlo occorre fare un excursus storico, esattamente al 1900.

Fra il 23 e il 24 gennaio di quell'anno, infatti, all'interno della Seconda Guerra dei Boeri, fra l'Impero britannico e la Repubblica Sudafricana fu combattuta una celebre battaglia, chiamata 'Battaglia di Spion Kop'. Spion Kop, tradotto in italiano letteralmente "La vetta delle Spie", è infatti il nome della collina sudafricana, alta 1460 metri, sulla quale si svolsero gli scontri.

Ma cosa c'entra dunque questa battaglia con il Liverpool e la sua Curva? In quella battaglia, cui all'interno del corpo infermieri diede il proprio contributo anche il futuro Mahatma Gandhi, l'esercito britannico, nonostante la superiorità numerica, riportò ingenti perdite: si stima che oltre 300 soldati persero la vita, mentre 1250 rimasero feriti ai piedi della collina. 

Quello scontro e il modo in cui i britannici furono sconfitti resterà così scolpito nella memoria che, nel 1904, 4 anni dopo, un giornalista inglese utilizzò quel termine nel parlare dei tifosi posizionati sui gradoni dello Stadio del Woolwich Arsenal di Londra , ovvero il Manor Ground. Secondo il giornalista, i tifosi che occupavano quei gradoni somigliavano ai soldati sudafricani di origine olandese appostati su quella collina, pronti a sferrare il loro attacco all'ignara fanteria di sua maestà.

Ben presto il termine si diffuse anche a Liverpool. Due anni più tardi, nel 1906, il giornalista sportivo locale Ernest Edwards spiegava sulle pagine del 'Liverpool Echo' che i nuovi scaloni di Anfield erano comunemente chiamati dai tifosi con l'appellativo di Spion Kop. Alcuni sostengono per la particolare bellicosità della frangia più calda del tifo Reds che da lì vedeva le partite, altri per il fatto che fra le vittime della battaglia in Sudafrica ci furono molti soldati originari di Liverpool. Fatto sta che secondo chi scrisse quell'articolo, quel motto sarebbe durato per sempre.

Non si era sbagliato, perché nel 1928, quando fu posta la copertura allo Stadio, ad un settore di Anfield, la Curva Nord, fu ufficialmente assegnato l'appellativo di Kop. In quel settore di Anfield trovavano allora posta circa 30 mila tifosi, i più caldi del tifo Reds. Successivamente, in epoca recente, per ragioni di sicurezza, la sua capienza è stata ridotta ai 12.500 posti attuali.

Liverpool Kop AnfieldGetty

Presto il nome 'The Kop' passò ad indicare gli stessi tifosi che popolavano quel settore dello stadio, definiti 'Kopites'. Il nome 'Kop', peraltro, non fu esclusiva di Anfield, sebbene la Kop di Anfield resti certamente la più famosa. Presero infatti quel nome, visto il mito di quello scontro bellico, anche una tribuna dell'Hillsborough Stadium di Sheffield, la Curva Nord di Elland Road, la Curva del Bramall Lane, anch'esso di Sheffield, e dei settori di Windsor Park a Belfast, del Saint'Andrew a Birmingham e del Meadow Lane a Nottingham.

Ma l'appellativo ha varcato anche La Manica, visto che la Curva Sud del Parco dei Principi, a Parini, è denominata 'Kop of Boulogne'. Kop è anche il nome di un settore del De Vijverberg di Doetinchem, in Olanda, casa del De Graafschap.

Di tutte le 'Kop', comunque, quella del Liverpool era destinata a diventare la più importante, tanto da andare oltre la stessa Curva per arrivare ad indicare, attraverso una sorta di allegoria, l'intera famiglia del tifo Reds, che accompagna la squadra nel suo cammino con canti e cori, che ride e festeggia con lei quando vince e piange con lei quando perde. 

Il forte connubio fra squadra e Kop, fra squadra e tifo del Liverpool, si è ulteriormente rafforzato negli anni Sessanta del XX secolo durante l'era di Bill Shankly. Fu proprio il celebre allenatore scozzese, che riportò il titolo ai Reds nel 1964 dopo 17 lunghi anni di digiuno, per giunta strappando il trofeo all'Everton, altra squadra di Liverpool, a cambiare la filosofia del club: da allora in poi cambieranno i giocatori e gli stessi allenatori, ma resterà sempre l'unione solida fra la squadra e la Kop, i suoi tifosi. Non a caso è proprio Shankly a far apporre nel tunnel che dagli spogliatoi porta all'ingresso nello stadio la targa con su scritto 'This is Anfield', 'Questo è Anfield'.

E al periodo di Shankly, esattamente al 1964, risale anche l'adozione di 'You'll never walk alone', 'Non camminerai mai solo', come inno ufficiale della Kop, dopo che negli anni precedenti i tifosi dei Reds avevano precedentemente intonato i grandi successi dei Beatles. L'inno, scritto da Richard Rodgers e Oscar Hammerstein per il musical Carousel, era nato nel 1945. Negli anni Sessanta fra coloro che lo reinterpretarono ci fu anche il gruppo beat di Liverpool Gerry and the Pacemaker, che incise la propria versione nel 1963. 

Il cantante del gruppo, Gerry Marsden, era un tifoso dei Reds e consegnò una copia di quel brano a Bill Shankly in persona. All'allenatore scozzese quel pezzo e le sue parole piacquero parecchio, tanto da proporla ai tifosi, che ne fecero da lì a poco l'inno ufficiale della squadra. Oggi, prima di ogni partita, non importa se in campionato o in Champions League, la Kop intona sempre le note di 'You'll never walk alone' per caricare i propri beniamini. La stessa canzone sarà fatta propria dai tifosi di altre squadre europee, come il Celtic e il Borussia Dortmund.

Hillsborough

Negli anni Settanta la Kop diventa un modello da imitare negli altri Paesi. Gli anni più bui sono invece gli anni '80 del secolo scorso, che vedono anche il cuore del tifo Reds travolto dal terribile fenomeno degli hooligans. Il 29 maggio 1985 proprio il comportamento degli hooligans all'Heysel di Bruxelles nella finale di Coppa dei Campioni, costerà la vita a 39 persone, di cui 32 tifosi della Juventus, rimaste schiacciate nel famigerato 'Settore Z', e il ferimento di altri 600 tifosi.

Dopo la finale del dolore, un altro momento tragico 4 anni dopo avrebbe segnato per sempre la storia della Kop. All'Hillsborough di Sheffield, dove deve disputarsi la semifinale di FA Cup fra Liverpool e Nottingham Forest. Per un afflusso eccessivo di persone nel settore riservato ai tifosi del Liverpool, perdono la vita 96 tifosi dei Reds, rimasti schiacciati. Tutti figli della Kop, che li ricorderà sempre intonando nuovamente You'll never walk alone al minuto 89 di ogni partita.

Gli anni Novanta e Duemila sono quelli dell'ammodernamento dell'impianto di Anfield e del cambiamento della stessa Kop com'era fino ad allora conosciuta. Come previsto dalla legge britannica, vengono aboliti i posti in piedi e la capienza si riduce a 12.500 tifosi. Tutto in nome della sicurezza e di un tifo che da lì in poi saprà esser sempre festa e colore e mai più tragedia e dolore. Perché quell'unità familiare fra il Liverpool e i suoi tifosi, che piaceva tanto a Bill Shankly, è rimasta sopravvissuta ai decenni, ai momenti felici e a quelli più bui della storia della squadra del Merseyside. No, il Liverpool non camminerà mai da solo.

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