Si riparte, da capire come e da dove. La finale di Cardiff, in casa Juventus, sarà impossibile da dimenticare. Sconfitta cocente e, per come è maturata, indubitabilmente clamorosa. Il calcio, e questa è la notizia positiva per i bianconeri, offre subito un'altra possibilità. Il passato è andato, inutile piangersi addosso.
Pensiero che trova terreno fertile nelle idee di Massimiliano Allegri, fresco di 50esimo compleanno, arrivato alla quarta stagione sulla panchina della Vecchia Signora. Il tecnico toscano, munito di spirito positivo, cerca l'immediato riscatto. E, passata la delusione, la strada appare un po' meno in salita. Attaccare nuovamente la spina non è semplice, sicuramente, ma il club torinese è abituato a guardare avanti, programmando un futuro vincente.
In Galles è terminato un ciclo che, definitivamente, giungerà al capolinea nel 2018, ovvero quando Gigi Buffon – verosimilmente – si ritirerà e Andrea Barzagli terminerà l'avventura con il club bianconero. Ma la Juventus, in maniera lungimirante, s'è già portata avanti.

Fa rumore, a distanza di settimane, il passaggio di Leonardo Bonucci al Milan. Sette stagioni sotto la Mole, percorso di crescita individuale e corale, annate indimenticabili a sostegno di una fede che, all'insegna della volubilità del mercato, è cambiata clamorosamente dal bianconero al rossonero. Questa è la vita – calcistica – e fa parte del gioco. Il 30enne centrale viterbese non se l'è sentita di proseguire con la Juventus. Madama, dal canto suo, non si è lasciata sfuggire la possibilità di racimolare 42 milioni. Insomma, tutti felici e contenti.
Se n'è andato il difensore azzurro, così come non c'è più Dani Alves. L'esperto terzino brasiliano, seppur per poco tempo, a Vinovo ha lasciato decisamente il segno. Primi mesi in Italia complessi, parte finale da urlo. Nel mezzo, il grave infortunio di Genova. Il laterale verdeoro, mettendo sul campo spensieratezza e qualita tecniche, ha provato a modificare gli usi e costumi bianconeri. Peccato, però, che la Juventus sia abituata a non dare troppo potere ai calciatori, rendendo la società più forte di tutto e tutti. Da qui, la scelta di abbandonare rapidamente la nave e di accettare la ricca offerta del Paris Saint-Germain.
GettyimagesDa compendere, attraverso gli sviluppi della finestra corrente, che fine faranno altri due veterani della Vecchia Signora: Stephan Lichtsteiner e Kwadwo Asamoah. Entrambi potrebbero lasciare Torino, specialmente il primo, e – se dovesse verificarsi tangibilmente la prospettiva addio – l'amarcord diventerebbe ancor più malinconico.
Parallelamente, la Juventus ha acquistato giocatori importanti. Douglas Costa e Federico Bernardeschi avranno il compito di migliorare qualitativamente il parco attaccanti, intelligente la scommessa targata Mattia DeSciglio, intrigante la carta Rodrigo Bentancur, affidabilità pura targata Wojciech Szczesny. E non è finita qua.
I campioni d'Italia, sviluppando le tematiche del 4-2-3-1 ma interpretando una nuova filosofia calcistica, appaiono destinati a mantenere elevatissima la competitività. A patto, però, che il gruppo resti settato mentalmente. A Cardiff, improvvisamente, sono crollate le certezze europee. In Italia, invece, dovrebbe essere tutt'altra storia. Pane quotidiano della Vecchia Signora, pronta a mettere le mani sull'ennesimo titolo nostrano per mandare un segnale. Esplicito.


