
Il sogno azzurro prosegue. E forse, così come ogni altro sogno, inizia a diventare ancor più affascinante dopo aver percepito la paura che potesse sfumare.
Il goal di Arnautovic ci aveva infatti riportati sulla terra dopo tre gare dominate in lungo e in largo ed era arrivato dopo un'ora di sostanziale equilibrio contro un'Austria dal tasso tecnico sicuramente inferiore ma capace di mettere la museruola ai nostri attaccanti. Per lo meno fino al momento dell'ingresso in campo di Federico Chiesa, momento che ha letteralmente spaccato in due la partita e ha permesso all'Italia di piegare la resistenza austriaca.
Ed è proprio dai ragazzi entrati in campo nella ripresa che, probabilmente, Mancini e la sua Italia devono ripartire. Detto di Chiesa, che si è fatto preferire di parecchio a Berardi, anche Belotti, Pessina e Locatelli hanno permesso alla Nazionale un cambio di marcia che sembrava non arrivare più.
La parola d'ordine è abbondanza, dunque. Il commissario tecnico ha avuto l'utleriore conferma di avere un gruppo omogeneo, ricco di alternative valide e nel quale nessuno è intoccabile, sebbene uno Spinazzola così inizia a risultare necessario.
GettyTanto entusiasmo, dunque, dopo l'accesso ai quarti di finale ma adesso, nei giorni che ci separano dal match valido per i quarti di finale, ci dovrà essere spazio per le riflessioni. Riflessioni tattiche, chiaramente legate al nome della prossima avversaria degli Azzurri, ma anche frutto della condizione atletica dei ragazzi a disposizione di Mancini. Qualcuno, forse, potrà avere bisogno di tirare il fiato, qualcun altro invece sembra avere più benzina in corpo: è il caso di Belotti e Pessina ad esempio che hanno dato la sensazione di poter meritare un minutaggio maggiore.
Anche Acerbi, ancora una volta, ha dato ampie garanzie, più ampie persino di quelle offerte da Bonucci che, al momento del ritorno di Chiellini, potrebbe anche ritrovarsi a contendersi una maglia con il laziale.
Rispetto alle gare disputate nella fase a gironi, l'Italia ha mostrato qualche limite che tutti sapevamo ci fosse ma che fin qui era stato tenuto sufficientemente nascosto. Ma adesso il gioco si fa duro, le partite diventano decisive e il livello delle rivali sale sempre più. E forse Mancini avrà bisogno di mettere in discussione quello che sembrava essere "l'undici tipo": alcuni tra i 'non titolari' sono arrivati a questi Europei in condizioni migliori e sicuramente il c.t. darà loro lo spazio che meritano.
