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Morimoto, il 'Ronaldo del Sol Levante': dal boom in Serie A... ai coleotteri

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Estate 2006, il Catania è appena tornato in Serie A. Sarà una stagione incredibile per i rossazzurri, nel bene e nel male. Il 7-0 con la Roma, il caso Raciti e la squalifica del campo, il quarto posto al termine del girone d'andata e la salvezza all'ultima giornata sul neutro di Bologna.

Una stagione folle che inizia nel ritiro di Feldkirchen, in Austria. E' lì che un giorno arriva improvvisamente una carovana di macchine, ben disposte in fila e silenziose. Non si tratta di tifosi, ma di giornalisti al seguito del nuovo acquisto del Catania, un 18enne sconosciuto proveniente dal Giappone. Il suo nome è Takayuki Morimoto.

In realtà dalle sue parti non è proprio sconosciuto, anzi. Morimoto è infatti il marcatore più giovane nella storia della J League, il massimo campionato giapponese. I tifosi rossazzurri non si fanno comunque impressionare e la prendono subito a ridere, almeno fino a quando Morimoto non scende in campo nella prima amichevole col Catania.

Gli bastano 10 minuti e ha già conquistato tutti. I tifosi presenti in Austria se lo prendono subito a cuore: "La prima parola che ho imparato è stata minchia". Morimoto non è una semplice operazione commerciale, è un diamante grezzo. Il primo anno gioca soltanto cinque partite in Serie A, ma riesce comunque ad essere decisivo per la salvezza del Catania, con un goal pesantissimo, segnato a Bergamo contro l'Atalanta.

Il Catania è sotto 1-0, il tecnico Pasquale Marino guarda verso la panchina e decide che è il momento di mandare in campo il ragazzino giapponese. Minuto 84: Morimoto fa il suo esordio in Serie A. Minuto 88: Morimoto segna il primo goal in Serie A. L'esultanza è vera, pura: si mette le mani in quei pochi capelli che ha, praticamente non ci crede.

L'anno dopo il copione si ripete, questa volta in Coppa Italia. Il Catania ha bisogno di una vittoria contro l'Udinese per conquistare una storica semifinale. E allora, ci risiamo. Minuto 81: Morimoto fa il suo esordio in Coppa Italia. Minuto 88, sempre lo stesso: Morimoto segna il primo goal in Coppa Italia, quello che vale la semifinale.

La stagione 2008/2009 è quella della sua consacrazione. Doppietta alla Roma, goal alla Juventus e nel derby vinto 4-0 in casa del Palermo, per un totale di 7 reti totali in 23 presenze. Morimoto viene ribattezzato 'Maremoto', il 'Ronaldo del Sol Levante'.

"Se devo ricordare il goal più bello, dico quello di Palermo. Vincemmo 4-0 e fu una giornata indimenticabile per me, per la squadra, per i tifosi soprattutto. L’allenatore era Zenga e quel successo diventò storico".

Tutti sono pazzi di Morimoto, è un giocatore e un personaggio unico. Le sue interviste sono caratterizzate da un italiano con inflessioni giapponesi e catanesi. Gli aneddoti ovviamente si sprecano: da Spinesi che lo lega col nastro isolante in ritiro al magazziniere che prima di ogni partita gli toccava la testa per scaramanzia. Per non parlare degli scherzi raccontati da Fabio Caserta...

“A Catania con Mascara e Morimoto scherzi e risate non mancavano. Un giorno Peppe gli mise una mozzarella di bufala da 250 grammi in bocca, gli tappò il naso e gliela fece mangiare in un sol boccone…ebbene sì, Morimoto ci riuscì! Andò diversamente con i famosi quattro pacchetti di vigorsol da masticare insieme, ma qui sorvoliamo…”.

Nel 2010-2011 la strada di Morimoto si incrocia con quella del Papu Gomez. E' il Catania degli argentini, quello della miracolosa salvezza firmata 'Cholo' Simeone. Per il 'Ronaldo del Sol Levante' lo spazio in campo inizia a diminuire, ma il Papu ancora oggi non lo dimentica: "Morimoto puzzava di aglio, ma era fortissimo". Una sintesi quasi perfetta della sua essenza.

La magia di Morimoto a Catania sta ormai per esaurirsi. Nel 2011 viene girato in prestito al Novara e segna uno dei quattro goal realizzati in campionato proprio contro il Catania, in uno spettacolare 3-3 al Piola. In Piemonte ritrova anche l'ex compagno Mascara, ma insieme non riescono nell'impresa di salvare il Novara.

Morimoto torna a Catania, nella stagione dei record, quella dell'ottavo posto in Serie A con Maran. Gioca però appena cinque partite prima di salutare definitivamente tutti e volare negli Emirati Arabi, all'Al-Nasr, dove oltre a Mascara (di nuovo) ritrova anche Zenga. E' di fatto l'addio al grande calcio, che Morimoto non ritroverà mai più.

Il 'Ronaldo del Sol Levante' è passato dalla Serie A come una stella cadente, una meteora. La vedi, è splendente, ma dura un attimo. L'esperienza negli Emirati va pure discretamente, ma dopo nemmeno un anno Morimoto decide che è arrivato il momento di tornare a casa, proprio lì, nel Sol Levante.

Gioca un paio di stagioni su buoni livelli al JEF United, nella Serie B giapponese, riuscendo per la prima volta in carriera a raggiungere la doppia cifra in campionato. Si guadagna così la chiamata del Kawasaki Frontale, una delle squadri più importanti del paese, e nel 2017 si prende la soddisfazione di vincere il titolo, anche se da comprimario. Le ultime stagioni l’hanno visto protagonista con l’Avispa Fukuoka di nuovo in J2 League, lontano dai riflettori del calcio che conta, ma la cosa non gli ha impedito di guadagnarsi una nuova chiamata dall’Europa. Morimoto si è infatti legato all’AEP Karagiannia, club che milita nella terza terza divisione greca. Dopo pochi mesi, l'ennesimo continente: sì al Luqueño, nella prima divisione del Paraguay. A maggio 2022 è tornato a giocare dopo un anno da svincolato. Morimoto è ripartito dal Taichung Futuro, formazione che milita nel massimo campionato di Taiwan.

Lui che si diletta nell'allevamento di coleotteri, per qualche tempo ha dedicato più a tempo pieno a quella che è una sua grande passione, prima di tornare in campo.

A Catania intanto nessuno lo ha dimenticato e nessuno lo dimenticherà mai. Ogni tanto, sul suo profilo Instagram, qualche video con addosso la maglia rossazzurra spunta ancora. Come quello dello storico goal segnato all'Udinese in Coppa Italia.

“Il mio amico di Catania mi ha mandato questo video, quarti di finale di Coppa Italia, impazzito il Massimino, bellissimo! Bel ricordo sembra ieri, ma sono passati 12 anni…minchia!“.

Eccola, la prima parola imparata. Non si scorda mai, come Morimoto a Catania.

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