Andrea Pirlo può sorridere. Da ieri sera, infatti, il tecnico bresciano ha quell'attaccante tanto agognato e aspettato. Una lunga caccia sfociata nell'arrivo di Alvaro Morata, uno che la Juventus - con ottimi risultati - aveva già avuto modo di conoscerla dal 2014 al 2016.
Uomo da grani notti europee, basti pensare alla cavalcata di Berlino: goal agli ottavi, quarti, semifinale e finale. Champions League, edizione 2014-2015, vinta dal Barcellona. Ma, appunto, con il centravanti spagnolo a trascinare la Vecchia Signora all'ultimo atto.
E, proprio per questo motivo, il feeling tra il bomber di Madrid e Madama è sempre stato dei più solidi. Nonostante, successivamente, il rientro al Real Madrid: caratterizzato dalla celeberrima recompra, definita ai tempi dell'ex ad Beppe Marotta una spada di Damocle.
Una Juve, ai tempi, con meno disponibilità sul mercato. Un Morata, ai tempi, fortemente determinato a imporsi tra le fila merengue. Scherzi del destino, con una finale vinta - sempre nell'Europa che conta - proprio contro i bianconeri. Attore (non protagonista), ma pur sempre attore.
Spazio, quindi, all'intesa con Cristiano Ronaldo. Da una parte, sua maestà. Dall'altra, Alvaro. Che, dopo quanto di buono proposto nella capitale spagnola, dovrà rapidamente perfezionare l'intesa con il portoghese anche all'ombra della Mole. Tutto già messo in conto dagli uomini della Continassa che, anche per questo motivo, hanno deciso di sferrare rapidamente un'offensiva decisa e decisiva sull'ormai ex Atleti.
Ronaldo e Morata tra le fila del Real Madrid hanno disputato 62 gare: 45 vittorie, 11 pareggi e 6 sconfitte. L'ultima volta assieme? Tre anni fa a Cardiff, ovvero prima che il puntero iberico decidesse di accettare l'offerta del Chelsea.
E poi c'è la Joya, che nell'annata 2015-2016 con Alvaro ha condiviso 23 partite: 17 vittorie, 3 pareggi e altrettanti ko. Un bel rapporto tra i due, con Dybala a dare sui social il bentornato al vecchio-neo 9 juventino: "Che bello averti di nuovo qui"
La palla, ora, passa a Pirlo. Il quale, già a partire dall'imminente trasferta di Roma, avrà una soluzione in più. Anzi, due, considerando come Paulo sia tornato a lavorare in gruppo e sia quindi da considerare abile e arruolabile.


