Che il Fatih Karagumruk sia una sorta di colonia della nostra Serie A è un fatto abbastanza noto: basta guardare la rosa a disposizione di Andrea Pirlo - ecco, appunto - per rendersene conto. E poi c'è chi in A non ha mai messo piede. L'ha sognata, l'ha accarezzata, ma nulla da fare. E così è andato in Turchia per rifarsi una carriera.
Mbaye Diagne, centravanti senegalese ormai arrivato a 31 anni, è un ex della Juventus. Per modo di dire, visto che la maglia bianconera non l'ha mai indossata: la Juve lo prese nel 2013 dal Bra, ai tempi in Lega Pro Seconda Divisione, sperando di aver azzeccato il colpo. Un paio d'anni, tanti prestiti in mezzo, quindi l'addio nel 2015. Presenze? Neppure una.
Altri tempi. Oggi Diagne è la punta di diamante del Karagumruk, protagonista di una stagione piuttosto difficoltosa (al momento è ottavo in classifica, anche se si è rialzato dopo un avvio molto complicato). E oggi ha realizzato una tripletta nel 4-3 al Sivasspor, ovvero la squadra che nei prossimi due giovedì affronterà la Fiorentina negli ottavi di finale di Conference League.
Giusto per capire cosa rappresenti Diagne per il Karagumruk: il capocannoniere della squadra è lui, davanti all'italiano Fabio Borini, ma fa ancor più riflettere il fatto che in questa stagione sia già arrivato a quota 14 centri in campionato, ovvero la somma di quelli collezionati nelle due annate precedenti. In totale, contando anche la coppa nazionale, fanno 16. Nel 2023, per la cronaca, è già a 9.
Sperava di diventare un possibile emulo di Moreno Torricelli, Diagne. Ovvero un carneade divenuto personaggio indimenticabile nella storia della Juventus. E invece si è dovuto accontentare di diventare qualcuno altrove. Non ce l'ha fatta in Belgio, in Ungheria, in Cina e neppure al West Bromwich Albion, in Premier League; ci è riuscito in Turchia.
"Diagne è il nostro attaccante - ha detto Pirlo dopo la partita col Sivasspor - Più occasioni creiamo, più goal segnerà".
L'ex bianconero avrebbe potuto segnarli anche in Italia. Con la Juventus, intanto. Ma anche con il Verona, che nel 2019 aveva provato a portarlo in A mancando però l'affondo decisivo. Diagne era reduce da 32 reti in due stagioni col Kasimpasa, quasi uno sfogo dopo anni trascorsi a girovagare per l'Europa e per il mondo. E ora a goderselo è Pirlo. Uno che alla Juve, a differenza sua, qualcosina ha fatto.
