Tre anni in maglia granata e, soprattutto, un episodio indelebile. Riccardo Maspero, di ruolo centrocampista, è rimasto impresso nelle menti dei tifosi per quella famosa buchetta scavata sul dischetto del rigore nel derby della Mole.
Una partita rocambolesca, datata 14 ottobre del 2001, con la Juventus che si porta avanti per 3-0 con Del Piero (doppietta) e Tudor. Chiudendo, apparentemente, qualsiasi discorso in 45'.
Poi, però, il Torino scrive la storia: Lucarelli, Ferrante e lo stesso Maspero. La rimonta è servita. Nel finale, a rendere il tutto ancora più epico, ci pensa sempre Maspero.
Alla Signora viene concesso un rigore nelle battute conclusive. L'ex mediano granata si avvicina al dischetto, scalcia il gesso e scava una buca che beffa Salas: palla in curva.
Come le venne in mente di agire così? Ma soprattutto crede che quel gesto fu decisivo per provocare l’errore del cileno? “Scalciare il gesso sul dischetto mi venne naturale, fu un gesto di frustrazione. Un rigore nel finale, dopo aver recuperato tre reti alla Juventus, mi appariva ingiusto. Avevamo giocato un secondo tempo incredibile. Mi avvicinai al dischetto, scavai una buchetta con la punta della scarpa perché sapevo benissimo che i rigoristi, essendolo anche io da sempre, amano la zolla pulita per orientare tiro e pallone. Quasi nessuno in campo si accorse del mio gesto, solo Tacchinardi ebbe da ridire. Sì, lo ammetto dopo tanti anni, la buchetta incavata sul terreno di gioco fu decisiva perché Salas non si accorse di nulla e mise il pallone nell’avvallamento del dischetto arato dal sottoscritto. Calciò con potenza di collo pieno e la sfera volò sopra la traversa”.
Getty ImagesPassando all'attualità: come arrivano le due squadre a questo derby? “La Juventus ha necessità di ritrovare la serenità dopo la prestazione non positiva di Champions League. Sembrava una Juve in formissima, pronta a fare sfracelli di ogni avversario, invece credo che la notte di coppa abbia tolto sicurezze e minato alcune certezze. Il Torino vive sulle ali dell'entusiasmo grazie agli ultimi risultati. L'arrivo di Mazzarri ha dato quella famosa scossa positiva, necessaria per un ambiente che avrebbe voluto ottenere qualcosa in più da questa stagione. Mi auguro di vedere una bella sfida e credo che da questo match possano trapelare diversi spunti interessanti”.
In una partita di questo genere conta maggiormente l’aspetto tecnico-tattico o quello psicologico? “E' quello mentale a regnare sovrano. A Torino il derby è sempre molto sentito tra le tifoserie. Un giocatore deve essere bravo a non farsi appesantire dalla pressione esterna, profondendo risorse positive sul rettangolo di gioco. La Juventus è formata da grandi campioni, può schiacciare chiunque ed è in grado di invertire la rotta in ogni momento. Ecco, al Torino avere la mente sgombra potrebbe rivelarsi la carta vincente. Di fronte, però, troverà una compagine vogliosa di non mollare punti in classifica, pronta a riscattare immediatamente il pareggio di Champions”.
E' tempo di sbilanciarsi, ci faccia il suo pronostico: “Spero che possa essere il Torino a trionfare, la squadra ha bisogno di una vittoria come questa che galvanizzerebbe tutto l’ambiente. I tifosi granata vogliono questi tre punti e, quindi, mi auguro che i ragazzi in campo sappiano creare tutti i presupposti per imporsi. Sarà difficile, la Juventus è una compagine di livello europeo. Ma il derby, da sempre, sfugge a ogni logica tecnica e a qualunque aspetto tattico”.




