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Marchisio JuventusGetty Images

Marchisio lascia la Juventus ed è già nostalgia: 25 anni di amore bianconero

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Giunge come un bolide luminoso nel cielo la risoluzione consensuale del contratto. Claudio Marchisio lascia i colori bianconeri, la Juventus non sarà più la sua casa. Dopo 25 anni. La notizia esplode repentina, squassante per i tifosi, ma le radici di questa risultanza affondano nel terreno da molti mesi. Se ne va un simbolo della juventinità, quella vera, tra giovanili e prima squadra.

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Il Principino, così soprannominato istantaneamente dal popolo zebrato, veste la prima volta la casacca bianconera all'età di 7 anni. La dismette a 32 primavere compiute, una vita a correre sul prato verde, innalzando i colori sociali fusi insieme come una seconda pelle. Il sogno di bimbo divenuto realtà tangibile, ovvero sbarcare nel mondo dei professionisti con la maglia della Signora.

Marchisio, dopo tutta la trafila, esordisce nella compagine dei grandi nell'anno di serie B che, a scanso di mille significati negativi, ha avuto il pregio di far sbocciare alcuni talenti che poi hanno avuto l'opportunità di togliersi soddisfazioni immense. Dopodiché, la gavetta a Empoli per maturare. Infine, solo Madama. Dapprima con apparizioni, poi titolare fisso della rinascita post Calciopoli, in una Juventus che fatica a riprendersi la spietatezza di risultati dell'epoca della Triade.

Claudio assaggia i trionfi, diventa pedina cardine nell'ossatura della Juventus, sigla goal che lo fotografano nella leggenda, indossa la fascia di capitano, cammina con scarpe bullonate nell'olimpo delle considerazioni e dell'amore dei suoi tifosi. Morale della favola: 3 Supercoppa Italiane, 4 Coppe Italia e 7 scudetti di fila, record dei record mitologici, a cavallo tra Antonio Conte e Massimiliano Allegri. Ma l'infortunio che subisce 2 anni e mezzo fa, contro il Palermo, allo Stadium, fa da spartiacque nella sua lunga e vittoriosa carriera. E purtroppo non ritorna più ad essere l'atleta e il giocatore che la gente juventina idolatrava.

HD MarchisioGetty

L'ormai ex numero 8 bianconero fatica a rientrare. Gioca poco e, quando lo fa, non ha quasi mai un rendimento eccellente. Da titolare indiscusso a sesta scelta nelle rotazioni. Insomma, il Principino finisce ai margini del progetto. E siamo giunti alle battute conclusive – all'addio ufficiale – un flash improvviso che mette la parola fine. Marchisio saluta la Juventus con 389 presenze e 37 reti.

Così il centrocampista torinese sui suoi canali social:“Mille pensieri e mille immagini mi hanno accompagnato per tutta la notte. Non riesco a smettere di guardare questa fotografia e queste strisce su cui ho scritto la mia vita di uomo e di calciatore. Amo questa maglia al punto che, nonostante tutto, sono convinto che il bene della squadra venga prima. Sempre. In una giornata dura come questa, mi aggrappo forte a questo principio. Siete la parte più bella di questa meravigliosa storia, per questo motivo tra qualche giorno ci saluteremo in modo speciale. D'altronde l'8 non è altro che un infinito che ha alzato lo sguardo”. Ed è già nostalgia.

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