Quando, lo scorso febbraio, ha portato in vantaggio i Red Devils a Old Trafford, contro il Milan, Amad Diallo Traoré ha ancora 18 anni ed è alla prima rete europea della sua carriera, ma è uno dei talenti più importanti, in prospettiva, del Manchester United.
Grazie al suo goal, pareggiato poi dal colpo di testa di Simon Kjaer, la squadra di Ole Gunnar Solskjaer riesce, nel computo totale (al ritorno lo United espugnerà San Siro per 0-1), ad aiutare i compagni a superare un turno difficile, spianando la strada che condurrà, poi, alla finale di maggio persa contro il Villarreal.
In realtà, quello vissuto a Old Trafford è uno dei pochi acuti con la maglia dello United da quando, a gennaio, ha lasciato l'Atalanta e l'Italia per trasferirsi in Inghilterra.
Accumula, settimana dopo settimana, un numero spropositato di panchine in Premier League, senza riuscire a emergere in seconda squadra: dovrà attendere fino all'11 maggio prima di esordire nel massimo campionato inglese, in casa contro il Leicester City , servendo un assist per la rete del momentaneo pareggio firmato da Greenwood.
Al termine della stagione, e dopo le valutazioni di Ole Gunnar Solskjaer, Diallo viene messo in vendita, con l'intenzione di sfruttare il mercato per farlo crescere altrove: l'arrivo di Sancho e Cristiano Ronaldo, tra trequarti e attacco, ha accelerato il processo.
E' stato in quel momento che la sfortuna, o il caso, ha fatto capolino nella vita di Diallo: a un passo dal Feyenoord, con la trattativa già chiusa, si fa male in allenamento. Tempi di recupero? Almeno due mesi: e tanti saluti all'Eredivisie.
Ma visto che il caso, a volte, ci vede benissimo, anche oltre le normali competenze umane, la sua permanenza allo United ha fatto sì che incontrasse il suo passato: l'Atalanta che lo ha cresciuto e fatto crescere , facendolo esordire in Serie A.
"Gasperini mi ha aiutato molto, molto. È una persona fantastica. È stato fondamentale per la mia crescita e lo ringrazio molto per tutti gli anni in cui sono stato con lui. Sono ancora in contatto con alcuni dei miei compagni di squadra e non vedo l'ora di vederli. Penso che sarà una giornata molto, molto bella per me", ha spiegato ai canali ufficiali dei Red Devils.
Nella Dea Diallo ha fatto tutta la "gavetta" dai giovanissimi, nel 2015, alla prima squadra, con lo storico debutto in massima serie contro l'Udinese, avvenuto nell'ottobre del 2019. Praticamente 2 anni fa.
Di quel 7-1 maturato in casa nerazzurra, verrà ricordato soprattutto e paradossalmente il settimo goal, arrivato 5 minuti dopo il suo ingresso in campo.
Prende palla sulla trequarti, si accentra e fa partire un mancino che buca Musso: ha 17 anni, ha appena esordito in Serie A e ha segnato il suo primo goal.
Riavvolgendo il nastro e ritornando al presente, lavora sodo per rientrare nei radar di Ole Gunnar Solskjaer: perché si sa come funziona, in questi casi. In Sicilia, e al Sud, si direbbe "Ogni impedimento è giovamento" , nonostante le presenze con i Red Devils siano solo 8.
"L'esordio in Champions con lo United? Sarà bello, è una squadra così grande, con una storia altrettanto importante. Stiamo parlando del Manchester United, non stiamo parlando di una piccola squadra, stiamo parlando di una squadra che ha vinto tantissimo".
Quando vedrà le maglie nerazzurre ripenserà al suo passato: quindi al futuro . Perché il calcio non si ferma, e lui, abituato a correre veloce sin da bambino, corre insieme ai sogni.




