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Louie Barry: il 'piccolo Vardy' che se n'è andato dal Barcellona

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La pandemia da coronavirus è stata drammatica per tutti, ma a gennaio si è rivelata una buona notizia per Louie Barry. Il giovanissimo attaccante dell'Aston Villa, 17 anni, ha infatti segnato contro il Liverpool in FA Cup al suo debutto in prima squadra.

Il Villa è stato colpito dal Covid per larga parte della propria rosa, dovendo puntare su una serie di giocatori dell'Academy contro un avversario che poteva contare su Mohamed Salah, Sadio Mané, Georginio Wijnaldum e altre stelle. I Reds si sono imposti per 4-1, ma Barry ha trovato il momentaneo 1-1 al 41': un goal che non dimenticherà mai. E ce ne sono molti altri in arrivo.

"Quelle cose le fa in allenamento ogni giorno" dice Mark Delaney, l'allenatore dell'Academy del Villa, in panchina in quella partita contro il Liverpool visto che anche Dean Smith era in quarantena.

Barry ha un baricentro basso, è veloce, diretto e sa calciare con entrambi i piedi. Per molti versi ricorda Jamie Vardy, e lo pensa anche Jurgen Klopp. "Il piccolo Vardy è stato una vera minaccia", ha detto il manager del Liverpool a talkSport dopo la partita del Villa Park.

Mentre Barry e suo padre, Mark, sono sostenitori del Villa, per lui tutto è iniziato al West Brom all'età di sei anni. Ha giocato in attacco fin dall'inizio e come modelli ha avuto Wayne Rooney e Vardy, ma anche, inevitabilmente, personaggi come Lionel Messi e Cristiano Ronaldo.

Barry era "ingiocabile" nelle partite nella sua città natale di Sutton Coldfield, a poche miglia a nord-est di Birmingham: segnava senza sosta e doveva essere sostituito per portare un po' di equilibrio alle sfide.

Il West Brom avrebbe voluto tenere a tutti i costi Barry, ma non c'è molto da fare quando i più grandi club del mondo, come il Barcellona, bussano alla porta. I Baggies hanno ricevuto solo 235mila sterline di risarcimento quando Louie ha lasciato The Hawthorns, e il Barça non è stato collaborativo nemmeno quando si è trattato di pagare quella cifra.

Barry avrebbe potuto andare al Paris Saint-Germain, ma la sua famiglia ha rifiutato un'enorme offerta da parte dei francesi a favore del Barcellona, che prospettava diversi progetti per il suo sviluppo. Louie si è sottoposto a una visita medica a Parigi, ma Jose Mari Bakero e Guillermo Amor hanno convinto la famiglia a scegliere la Catalogna. "Se il Barça chiama, non puoi rifiutare", dice una fonte vicina al giocatore a Goal.

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Barry è diventato il primo giocatore inglese a vivere a La Masia, ma il sogno è evaporato rapidamente, tanto da andarsene sei mesi più tardi. Oggi considera il suo periodo al Barcellona frustrante più che un fallimento: il club avrebbe voluto tenerlo, ma Barry desiderava un minutaggio superiore altrove.

Alcune fonti affermano che il Barça non ha mantenuto le promesse, non dando mai all'attaccante la possibilità che avrebbe meritato nella formazione Under 19 di Franc Artiga. Barry aveva 16 anni ed era il giocatore più giovane della squadra, cosa che non gli giovava poiché l'allenatore sceglieva sempre compagni più grandi di lui. Louie, inoltre, giocava in maniera diversa rispetto agli attaccanti spagnoli e anche questo lo ha penalizzato.

In Catalogna sostengono che avrebbe dovuto essere più paziente e aspettare la propria opportunità, ma Barry crede che il Barça lo abbia ingaggiato semplicemente perché era il miglior giovane attaccante d'Europa e non voleva che altri club lo prendessero, non credendo che sarebbe andato via così in fretta .

"Louie non era contento del minutaggio a disposizione, e giustamente - ha detto a Goal una fonte impegnata nell'accordo che lo ha portato al Camp Nou - Ha sempre giocato bene, ha segnato qualche goal. Anche i suoi compagni pensavano che fosse un grande attaccante. Era contento al Barcellona, ma non voleva aspettare per avere una chance. Così è andato al Villa: è stata la scelta giusta".

Anche Liverpool e Manchester United hanno provato a prenderlo dal Barcellona nel gennaio del 2020, ma il Villa - che ha pagato inizialmente 880mila sterline - ha avuto la meglio, essendo anche la squadra per cui fa il tifo la famiglia di Barry.

Dopo aver segnato il già citato goal contro il Liverpool, Barry ha scambiato la maglia con Fabinho, prima di rendersi conto di aver commesso un errore.

"Mi sono ricordato che era la maglia del mio debutto! - ha detto a BT Sport - Fabinho mi ha dato anche la sua maglia. Così le ho prese entrambe".

Oltre a quel goal in prima squadra, Barry ne ha segnati 19 per le giovanili del Villa nel 2020/21, di cui 13 in 17 partite per l'Under 23 nella Premier League 2.

Nella scorsa stagione, Barry ha segnato anche cinque goal e sfornato quattro assist in sei presenze in FA Youth Cup, portando l'Aston Villa a vincere la competizione per la prima volta dopo 19 anni. Recentemente il club ha prolungato il suo contratto fino al 2024, con l'obiettivo di dargli maggiori opportunità in prima squadra.

"Anche solo giocare nelle giovanili del Barcellona lo ha certamente aiutato. Ha imparato molto tecnicamente, e in campo si vede - ha detto a Football Insider l'ex attaccante del Villa e dell'Inghilterra Gabriel Agbonlahor - Ora è tornato nel club che ama. Sono sicuro che in futuro diventerà una stella del Villa".

Nonostante sia rimasto pochissimo a Barcellona, ​​Barry ha sicuramente sviluppato nuove qualità. Ora è in grado di giocare in zone del campo più ampie, ad esempio sulla fascia sinistra, è più paziente e più coinvolto nella costruzione del gioco, anche se le sue caratteristiche principali rimangono le stesse.

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