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La Lazio riparte dalla Conference League: Tare l’aveva definita la ‘competizione dei perdenti’

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Era una di quelle serate potenzialmente da dentro o fuori e, alla fine, per la Lazio si è trasformata nella classica via di mezzo: fuori sì dall’Europa League, ma con il paracadute della Conference League.

Il cammino europeo dei biancocelesti non è giunto alla conclusione con la sconfitta patita sul campo del Feyenoord, ma ha semplicemente preso un’altra direzione. Sarri e i suoi ragazzi salutano l’Europa alla quale tenevano di più, per ripartire da un torneo che, stando almeno alle parole pronunciate da Igli Tare una ventina di giorni fa, all’interno del club non sembra godere di grandissima considerazione. Anzi.

A metà ottobre nel corso di una lezione all’università Luiss di Roma, il direttore sportivo della Lazio si è lasciato andare a frasi che adesso rimbombano come non mai nella testa di molti.

“Nel calcio si inventano competizioni inutili come la Conference League. Io la chiamo competizione dei perdenti”.

Quelle parole, che già allora fecero molto discutere, sono ovviamente diventate d’attualità con la ‘retrocessione’ di una Lazio che si appresta ora ad essere tra le potenziali grandi favorite per la vittoria finale di un torneo che, a questo punto, bisogna capire come verrà affrontato.

Frasi che hanno rappresentato un qualcosa di ghiotto soprattutto per chi ha a cuore la Roma (che la Conference l’ha vinta e che proseguirà il suo cammino in Europa League) e per José Mourinho che, solitamente, situazioni del genere le vive come assist straordinari.

“La Lazio adesso diventa la favorita per la vittoria della Conference League. Il mio non è humor, le cose stanno così. Magari al signor Tare la competizione non piace, ma Sarri e la sua squadra sono ad un livello tale da poterla vincere”.

La Lazio insomma ripartirà da dove non si aspettava di ripartire e lo farà non senza rimpianti. Al De Kuip infatti, la squadra di Sarri ha avuto a disposizione almeno quattro occasioni per sbloccare il risultato, ma non le ha sfruttate. Ad avere la meglio è stata poi la forza fisica di un Feyenoord trascinato da un ambiente incandescente, ma magari se ci fosse stato Ciro Immobile lì davanti le cose sarebbero andate in maniera diversa.

La sfida di Rotterdam, oltre ad aver lasciato in eredità la più cocente delle delusioni, ha messo in risalto anche quello che forse è il vero punto debole della Lazio: un vice Immobile in rosa non c’è e in Europa certe cose si pagano.

Snobbare la Conference sarebbe stupido - ha spiegato Sarri dopo la sconfitta contro il Feyenoord - E’ sempre una competizione europea e fra qualche turno vedrete se è bella. Non avrei dubbi sulla cosa. La sensazione mia è però quella che non siamo pronti per giocare due tornei di grande livello. Immobile? La sua assenza si sente sempre e comunque. Non averlo in certe partite è pesante e sapevo che in certe situazioni ci sarebbe mancato moltissimo”.
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