Ibrahim Ba Milan 1997Getty

La parabola di Ibrahim Ba: da promessa a bidone-amuleto nel Milan

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Aveva lunghe leve che gli consentivano entusiasmanti sgroppate sulla fascia, ma anche un carattere estroverso e bizzarro, che si rifletteva nel suo look e spesso lo portava a confliggere con avversari, allenatori e compagni, nonché a non mantenere le consegne tattiche che riceveva, ed evidenti limiti tecnici. Ibrahim Ba si impone in Francia a metà degli anni Novanta come grande promessa del calcio transalpino e nel 1997 è acquistato dal Milan.

In Serie A sarà un flop, ma diventa negli anni un portafortuna del club rossonero, in cui torna 2 volte. In mezzo delle parantesi col Perugia, in Francia con l'Olympique Marsiglia e in Inghilterra, Turchia e Svezia, senza mai tornare ad essere il calciatore promettente dei suoi primi anni francesi.

GLI ESORDI E IL BOOM IN FRANCIA

La storia di 'Ibou' Ba inizia a Dakar, in Senegal, la città dove è nato il 12 novembre 1973. Quando è ancora un bambino, la sua famiglia si trasferisce però in Francia, dove cresce e coltiva il suo sogno di diventare un calciatore entrando nel Settore giovanile del Le Havre. Con i celesti-blu debutta in Division 1 a soli 19 anni, e in 5 stagioni si ritaglia un ruolo importante in squadra, collezionando 140 presenze, 8 goal e diversi assist per i suoi compagni.

L'anno dell'esplosione è tuttavia il 1996, quando Ba passa al Bordeaux e con i girondini è protagonista di una stagione da incorniciare. Al solito repertorio di giocate e cross, aggiunge 6 reti in 35 presenze. La squadra è rivoluzionata rispetto alla stagione precedente, con le cessioni eccellenti di Zidane alla Juventus e Dugarry al Milan, e si piazza al 4° posto finale in Division 1.

Quanto basta perché uno dei suoi gioielli, Ba, appunto, finisca nel giro della Nazionale francese, con cui debutta contro il Portogallo nel gennaio del 1997, e nel mirino delle grandi squadre. 

LA PRIMA ESPERIENZA AL MILAN

A spuntarla per lui è il Milan di Silvio Berlusconi, che sborsa ben 11 miliardi e mezzo di Lire per prelevarlo dal club francese. Ba, che al Milan raggiunge il suo connazionale Dugarry, sogna di ripetersi in Serie A per conquistare un posto nella Nazionale francese che giocherà in casa i Mondiali 1998. Le premesse sono buone. Ba è uno dei migliori in campo dei rossoneri in tutto il precampionato. Il Cavaliere lo esalta subito dopo il primo test al Brianteo contro il Monza.

"Ba mi è piaciuto molto - afferma il presidente rossonero - è frizzante come un vino francese, direi un Beaujolais Nouveau".

Nel Trofeo Berlusconi che si gioca al Meazza il 19 agosto 1997, l'ala francese dai capelli corti e ossigenati, dà spettacolo contro i campioni del Mondo della Juventus di Lippi. Dopo il vantaggio iniziale di Del Piero su punizione e il pareggio di André Cruz, l'ala francese si erge a protagonista e dopo una progressione devastante serve a Kluivert la palla del sorpasso: 2-1 per i rossoneri e tifosi in delirio, con il goal di Weah che fissa il risultato sul 3-1 per il Diavolo.

Ba porta sulla maglia il nomignolo 'Ibou': Iboua è infatti il nome del padre che da giovane lo sottoponeva ad allenamenti molto duri.

"Mi costringeva ad allenamenti intensi, - rivelerà - ore e ore a tirare calci al pallone fino a quando crollavo per la stanchezza".

Anche le prime gare in campionato sembrano confermare che il ragazzo sia l'uomo giusto per il tecnico rossonero Fabio Capello sulla fascia destra. Domenica 31 agosto 1997 c'è il debutto in Serie A con il Piacenza: Ba fa il suo, ma la squadra non va oltre l'1-1. Alla seconda giornata, poi, in casa con la Lazio, il francese gioca una gran partita, condita dal goal del provvisorio 1-0 per i rossoneri. Ma in pieno recupero la squadra è raggiunta da una rete su calcio di rigore particolarmente contestato.

Il Milan stenta, Ba tuttavia è fra i migliori anche contro il Brescia al Meazza il 9 novembre, quando fornisce due assist al bacio a Leonardo per le due reti che consegnano al Diavolo i 3 punti in palio. Benché la squadra di Capello esca presto dalla lotta Scudetto e fallisca la stessa qualificazione in Coppa UEFA, chiudendo la stagione con un anonimo 10° posto, l'ex Bordeaux è fra i più positivi, con 31 presenze, un goal e 11 assist in campionato. A queste vanno aggiunte 9 presenze e 4 assist in Coppa Italia. 

Ma proprio nella finale di andata, persa con una clamorosa rimonta operata dalla Lazio, il rapporto fra il giocatore e il tecnico friulano si spezza. Ba è infatti inserito a gara in corso al posto di Savicevic, ma dopo appena un quarto d'ora è richiamato in panchina dal suo allenatore, che inserisce al suo posto il brasiliano Leonardo.

"Non si muoveva come gli avevo chiesto", dichiara Capello a fine gara.

La stagione deludente del Milan fa perdere a Ba l'appuntamento con i Mondiali casalinghi: l'ala è infatti inserita nell'elenco dei convocati per il pre-ritiro di Clairefontaine, ma è poi tagliato dalla lista finale dei 22 che prenderanno parte al torneo dal Ct. Jacquet. Capello tuttavia lascia i rossoneri a fine anno e al suo posto arriva Alberto Zaccheroni, che rivoluziona la squadra sul piano tattico con il suo 3-4-3. Ba parte titolare nel tridente offensivo, ma in modo incredibilmente rapido finisce indietro nelle gerarchie dell'allenatore romagnolo.

Presto il 3-4-3 diventa un 3-4-1-2, con l'inserimento di Boban sulla trequarti, e Ba relegato in panchina. Nonostante la forte motivazione di riprendersi la maglia della Nazionale, il francese gioca pochissimo. Il suo contributo allo Scudetto rossonero vinto con una grande rimonta sulla Lazio si limita a 15 presenze (quasi tutte dalla panchina) e 2 assist. Nella quart'ultima giornata, con i rossoneri avanti 2-1 con la Sampdoria, si mangia un goal clamoroso dopo aver aggirato anche il portiere, e viene beccato dai tifosi rossoneri. I blucerchiati segnano il 2-2, ma un goal di Ganz nel recupero toglie le castagne dal fuoco alla squadra di Zaccheroni.

La stagione del francese è deludente, al di là dello scarso utilizzo lo smalto dei tempi migliori sembra solo un ricordo. L'esterno francese sembra spesso abulico e senza più quel mordente che aveva caratterizzato negli anni precedenti. Nei suoi confronti spesso le tifoserie intonano cori razzisti che offendono nell'intimo un ragazzo molto sensibile.

L'ESPERIENZA A PERUGIA

Nell'estate 1999 Ba lavora in ritiro con la squadra rossonera, ed entra a partita in corsa nella Supercoppa italiana persa contro il Parma. Il francese però vuole giocare e il Milan lo manda in prestito al Perugia, sempre in Serie A. Il patron Luciano Gaucci non nasconde la sua soddisfazione per l'affare:

"Ba è un gran bel talento, - afferma - che garantisce valore aggiunto al nostro gruppo. L’abbiamo ingaggiato proprio nell’intento di avere un Perugia più forte e di soddisfare, dunque, le esigenze di Mazzone".

Il francese è contento di poter dimostrare il suo valore.

"Sono determinatissimo a dare il massimo, - dichiara durante la sua presentazione - non soltanto nell’interesse del Perugia, ma anche perchè personalmente intendo riconquistare sia la stima del calcio francese, sia la considerazione degli italiani".

Il debutto dell'ex Bordeaux con i biancorossi arriva alla 3ª giornata di campionato contro il Cagliari ed è letteralmente disastroso. Questo perché dopo un battibecco, stende il suo marcatore Fabio Macellari con una violenta testata sul volto. A fine partita le sue dichiarazioni fanno discutere:

"È vero, ho dato una testata a Macellari ma ho ragione io, se la meritava tutta".

L'episodio sfugge però all'arbitro Pierluigi Collina, ma viene successivamente sanzionato dal Giudice sportivo Maurizio Laudi, che applica la nuova normativa che prevede in questi casi l'utilizzo della prova televisiva, con 4 turni di squalifica. È il primo giocatore di Serie A ad essere squalificato in questo modo e successivamente chiede scusa anche per le sue parole a caldo.

"Non ero mai stato espulso prima, ho sbagliato, - ammette - ma mi hanno trattato come un criminale. Ora spero di non diventare vittima dei provocatori. La prossima volta prendo la gomitata e mi butto per terra".

Ritrovato il campo, Ba ha la sua giornata di gloria nel 2-1 casalingo contro il Bari, partita che passa alla storia per il celebre e violento diverbio fra i due presidenti, Gaucci e Matarrese, e per il suo primo goal con i biancorossi. Il bis arriva nel derby di Coppa Italia con la Ternana, in cui segna al 90' la rete del pareggio per il Grifone. Ma la sua stagione in Umbria si chiude anticipatamente a fine febbraio con la rottura del tendine rotuleo della gamba destra nella gara contro il Verona. Per lui 14 presenze ed un goal in campionato, 4 gare ed una rete in Coppa Italia.

IL FINALE DI CARRIERA, FRA RITORNI E FLOP

Nel 2000 Ba fa ritorno una prima volta al Milan, ma si capisce subito che non è più quel giocatore che aveva impressionato Berlusconi nella prima amichevole in rossonero. E dopo il grave infortunio di Perugia la sua prestanza atletica non sarà quasi mai la stessa di prima. L'unico bel ricordo di quella stagione sono i due assist che il francese fornisce a Shevchenko nel 3-3 contro il Bologna al Dall'Ara il 17 febbraio. Totalizza 11 apparizioni in tutte le competizioni (5 in campionato, 4 in Champions League e 2 in Coppa Italia), venendo poi in estate girato in prestito all'Olympique Marsiglia, nel tentativo di rivitalizzarlo.

Invece l'ala di Dakar confermerà il suo declino, con sole 11 presenze fino a febbraio, quando il club milanese decide di riportarlo in rosa. E qui attorno all'istrionico Ba inizia a definirsi l'etichetta di 'portafortuna'. Il francese, che vede il campo in soli due spezzoni di partita in campionato, nella stagione seguente, il 2002/03, vince la Coppa Italia, torneo in cui gioca le due semifinali, e la Champions League, senza mai scendere in campo. In campionato totalizza 3 presenze ma lega bene con il gruppo e si rivela un giocatore importante a livello di spogliatoio con il suo carattere positivo.

Scaduto il suo contratto con il Milan, tuttavia, nel 2003 si accasa in Premier League con il Bolton, tentando di riscattarsi sul piano personale. Ma in 16 apparizioni complessive fra campionato e Coppe non riesce a lasciare il segno. Gira ancora, giocando con il Çaykur Rizespor in Turchia nel 2004/05 e in Svezia con il Djurgarden, dove dopo appena 2 presenze si trasferisce a febbraio 2005. In Scandinavia disputa 14 partite e segna l'ultimo goal della sua carriera da calciatore, vincendo titolo nazionale e Coppa di Svezia.

Nel gennaio del 2006 rescinde il contratto con il Djurgarden dopo aver riportato un grave infortunio alla caviglia con interessamento dei legamenti, e in estate fallisce un provino con il Derby County. Sta così a lungo fermo, ma il Milan si ricorda di lui e gli consente di allenarsi con la squadra nel ritiro invernale di Malta del gennaio 2007. A marzo, grazie al suo ex compagno di squadra al Perugia, Sean Sogliano, prosegue nel suo programma di recupero allenandosi con il Varese, squadra di Serie C2. 

Il giocatore francese a 33 anni torna in condizioni accettabili e in estate il club rossonero, che ne apprezza le doti di uomo-spogliatoio, e lo considera una sorta di talismano, lo ingaggia a parametro zero, offrendogli uno stipendio annuale di 200 mila euro. Il Milan, con lui in rosa, vince a Yokohama il Mondiale per club, battendo in finale il Boca Juniors. Ba si allena sempre ma non figura mai in lista, quando, alla penultima giornata di Serie A, in occasione della partita con il Napoli, è convocato da Carlo Ancelotti.

Interrogato dai giornalisti sulle motivazioni reali della convocazione del francese, il tecnico di Reggiolo risponde ai giornalisti.

"Perché ho convocato Ba? Perché mi è simpatico", sancendone di fatto il ruolo di portafortuna del gruppo e poi mandandolo in tribuna accanto a Galliani e Braida.

Conclusa la stagione 2007/08, Ba si ritira all'età di 34 anni, consapevole di non essere riuscito a dimostrare tutto il potenziale che aveva fatto intravedere in Francia all'inizio della sua carriera. Il vino frizzante cui lo aveva paragonato Berlusconi all'inizio dell'avventura al Milan, aveva perso presto tutte le sue bollicine, venendo ingenerosamente considerato da molti un bidone-amuleto. Attualmente l'ex ala istrionica svolge il ruolo di osservatore in Africa per il club rossonero.

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