Che Emre Can inizi a fare l'Emre Can è tutto fuorché una novità. La Juventus si gode il suo martello, una tassello utilizzabile in tutti i ruoli della linea metodista. E dopo l'eccellente prestazione proposta a Valencia, il numero 23 bianconero bianconero ha offerto un copione simile anche a Frosinone, dove ha ben figurato in diverse situazioni tattiche.
Schierato nella fase embrionale della partita davanti alla difesa, l'ex Liverpool ha messo in campo una vigorosa fisicità spalleggiata da una buona tecnica di base. Dopodiché, spostato sul fronte destro nel centrocampo a tre, in scena è andato un repertorio costituito da pulizia tattica e movimenti, con e senza palla, ordinati. Non male anche quando Massimiliano Allegri ha deciso di passare al 4-2-3-1, sistema di gioco in cui – dall'alto di una condizione atletica in crescita – il metronomo juventino ha preso in mano la squadra, supportato dalla creatività di Miralem Pjanic.
D'altro canto, complice l'infortunio di Sami Khedira, il connazionale Emre Can nell'immediato è destinato a ottenere un minutaggio corposo. Musica per le orecchie del diretto interessato, che sembra aver ampiamente superato la fase di apprendistato. La Juventus, mettendo in atto un pressing asfissiante, ha fatto di tutto pur di assicurarsi a parametro zero (commissioni a parte) un autentico pezza da novanta. E ora può sorridere, perché il meglio deve ancora venire.
In terra ciociara, intanto, Emre Can ha fatto registrare numeri intriganti: 72 palloni toccati, 91,9 per cento in termini di passaggi riusciti, 71,4 per cento nei duelli vinti e 5 possessi guadagnati. Taglia e cuci. Vanno ancora perfezionati gli inserimenti, in quanto c'è bisogno – nell'economia della distribuzione globale – pure delle reti del calciatore teutonico. Che, stiamone certi, arriveranno. A Liverpool, nelle quattro annate trascorse con i Reds, Emre Can ha realizzato 14 goal in 167 gettoni. Quindi, secondo il Max pensiero, nel Belpaese il ritornello dovrà essere analogo.
Ambientamento. Parola chiave per tutti i volti freschi, da associare specialmente a coloro che provengono da altri campionati. Nei suoi primi mesi alla Continassa, Emre Can ha scoperto nuove metodologie lavorative, pagando soprattutto dal lato fisico. Qui, ancora una volta, Allegri ha trovato la giusta chiave di lettura: vietato forzare.
Il tedesco, con calma e pazienza, è riuscito ad addentrarsi sapientemente nei meccanismi bianconeri. Gladiatore al “Mestalla”, tenace al “Benito Stirpe”. Due contributi di spessore che, inevitabilmente, emettono un'incontrovertibile verità: la Juventus ha un nuovo top player.


