Massimiliano Allegri, da quando siede sulla panchina della Juventus, ha sperimentato diversi moduli. Dal 3-5-2 al 4-3-1-2, trovando la pura innovazione affidandosi al 4-2-3-1. Abituato a valorizzare le caratteristiche della rosa, il tecnico livornese ha saputo ottimizzare negli anni il patrimonio tecnico a disposizione, acquisendo di diritto l'etichetta di allenatore duttile. Un “credo” che ha spinto i dirigenti bianconeri ad aumentare, progressivamente, la qualità della rosa seguendo svariate tracce tattiche.
Il centrocampo formato da tre interpreti è un pensiero mai passato di moda nella testa di Allegri. E, nella sfida vinta brillantemente contro il Chievo Verona, l'allenatore toscano ha proposto un sistema di gioco chiamato a recitare una parte da protagonista. Si scrive 4-3-3, si legge futuro.
Miralem Pjanic in cabina di regia, Blaise Matuidi sul fronte mancino e Stefano Sturaro su quello destro. Questo lo schieramento metodista juventino andato in scena all'Allianz Stadium. Definirlo semi-sperimentale potrebbe risultare corretto ma, con Sami Khedira al posto del giocatore sanremese, il tutto dovrebbe confluire nell'assetto titolare. Prova del nove dietro l'angolo – Barcellona – con il tedesco ancora out.
Allegri ama i meccanismi tecnici e ariosi, idee calcistiche che sposano oculatamente i principi del centrocampo a tre. Sebbene la sfida anti-clivensi non fosse delle più probanti, la Vecchia Signora s'è comportata diligentemente: tocchi rapidi, movimenti senza palla e buone geometrie.
Affiancato da due “polmoni”, focalizzandosi principalmente sulla qualità, aumenta vistosamente l'incisività di Pjanic. Il bosniaco, punto di riferimento in fase di costruzione, illumina tra fosforo e semplicità. Matuidi, invece, palesa già grande dimestichezza con il calcio italiano; sebbene nella nazionale francese giochi nei due in mezzo al campo, il 30enne di Tolosa nel ruolo di mezzala racimola costantemente voti alti in pagella.
In tale contesto, dopo essere stato adattato nella passata stagione sul fronte mancino, pure Sturaro trova il suo perché. Accostato ripetutamente alla partenza nelle scorse settimane, l'ex Genoa – nelle tematiche allegriane – può rendere esclusivamente nel centrocampo a tre. Sia chiaro, i limiti tecnici restano notevoli, ma i tempi di gioco al calciatore ligure non sono mai mancati. Insomma, segnali incoraggianti.
Barcellona chiama, Allegri potrebbe decidere di dare continuità al 4-3-3. Per il momento un pensiero sobrio, ma che pone le sue radici tra quello che si è, e quello che si vuole diventare. Parole targate Giampiero Ventura che, sempre in Spagna ma con meno presunzione, Max potrebbe fare sue.


