Lui sa come si fa, eccome. Si scrive Filip Kostic, si legge Europa League. Già, in quanto questa competizione il serbo ha avuto modo di vincerla – con annesso scettro di MVP – nella passata stagione sfoggiando la casacca dell’Eintracht.
Un rendimento di livello assoluto che ha portato, così, la Juventus ad assicurarsi un profilo extra lusso per la corsia mancina. E il ruolino di marcia proposto fin qui all’ombra della Mole, d’altro canto, non mente: 31 presenze caratterizzate da 2 goal e 8 assist. Imprescindibile.
Ecco, il passaggio decisivo, il piatto forte della casa. Andato in scena, lo scorso anno, in sei circostanze. Il risultato? Come detto, Kostic è stato eletto il miglior giocatore dell’Europa League 2021-22. Un’investitura importante, meritocratica, che porta il 30enne di Kragujevac ad accollarsi lo status di trascinatore.
In maniera silenziosa, ma veemente, Filip ha conquistato rapidamente il mondo bianconero. Dall’alto di una maturità significativa. Il resto è da associare a una spesa mirata: 12 milioni più premi per un massimo di 3.
Insomma, un affarone. Cifre quasi ridicole considerando le spese pazze del momento, e che sottolinea come le occasioni siano spesso e volentieri dietro l’angolo.
Oggi, alle 18.45, Kostic sarà il padrone della fascia sinistra. D’altra parte, considerando lo stop di Chiesa, non è che Allegri si possa inventare granché. Semaforo verde al 3-5-2. Spazio a Szczesny tra i pali. Danilo, Bremer e Alex Sandro nel pacchetto arretrato. De Sciglio, Fagioli, Locatelli, Rabiot e appunto Kostic a centrocampo. In avanti il tandem Di Maria-Vlahovic.
Al netto di qualche piccolo problema muscolare patito prima del Mondiale, l’ex Eintracht tra le fila di Madama ha sempre trovato un’ottima continuità di rendimento. In poche parole, una certezza all’interno di un quadro pericolante.
I margini di miglioramento, inoltre, non mancano. A detta dei ben informati, Kostic lo si può tranquillamente descrivere come un perfezionista. Uno che cerca di migliorarsi quotidianamente profondendo grande abnegazione e che, nonostante sia un “quinto” moderno, in futuro potrebbe occupare zolle nuove. Andare oltre di pensiero, sempre.




