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Khedira alla Juventus: una storia andata per le lunghe

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Il canto del cigno a Berlino, sponda Hertha. Il centro del mondo per Sami Khedira è stato per una sola stagione - l'ultima in carriera prima di dire addio - il club teutonico. Cresciuto nello Stoccarda, dopo aver conquistato trofei prima con la maglia del Real Madrid e poi con quella della Juventus, l'ex centrocampista ha deciso di tornare in patria per l'ultima esperienza da calciatore, prima di appendere gli scarpini al chiodo all'età di 34 anni.

"È un passo piuttosto difficile, ma è l'unica cosa giusta da fare. Quindici anni da professionista hanno lasciato il segno e ora devo essere onesto su ciò che posso e non posso fare. Alla fine, la gratitudine supera tutto ciò che posso provare".

Il ritorno in Bundesliga non è stato dei più entusiasmanti: 9 comparsate per un totale di 393'. Un percorso comprensibile, specialmente considerando le battute conclusive vissute alla Juventus. Nell'ultima sessione di riparazione, infatti, il tedesco ha scelto di fare un passo indietro, optando per una nuova avventura professionale. Musica per le orecchie della Signora che, comunque, è riuscita a risparmiare sei mesi di contratto rispetto alla scadenza naturale. E che contratto, roba da 6 milioni netti annui.

Khedira ha lasciato la Signora, dopo 5 anni e mezzo, con 145 presenze e 21 goal. Il matrimonio, inoltre, ha fatto registrare 5 campionati, 3 Coppe Italia e altrettante Supercoppe Italiane. Insomma, le soddisfazioni non sono mancate. Sebbene, progressivamente, il mediano teutonico abbia vissuto una vera e propria involuzione, passando dallo status di imprescindibile a quello di impalpabile. 

Gli infortuni, infatti, hanno condizionato - e non poco - la carriera di un elemento dotato di grande intelligenza: dentro e fuori il rettangolo di gioco. Non è un mistero, ad esempio, che l'attuale giocatore dell'Hertha Berlino abbia rappresentato sempre e costantemente una certezza per Max Allegri. I due, infatti, hanno consolidato un grande rapporto. Culminato, nel picco di massimo rendimento, nella finale di Cardiff. 

Tuttavia, sebbene alla Continassa negli anni abbiano dato prova di grande lungimiranza, la scelta di rinnovare il contratto di Khedira - ufficializzata il 12 settembre 2018 - non si è rivelata (affatto) felice. Vuoi perché, da quella data, il rendimento del tedesco è calato vertiginosamente. Vuoi perché lo stipendio, con o senza Covid, fin dal principio sarebbe stato dei più proibitivi da piazzare. E, giustappunto, Madama se l'è trascinato oltremisura, arrivando - seppur cordialmente - alla classica deriva da separato in casa.

Nell'ultima sessione estiva, perlustrando più orizzonti, la dirigenza bianconera ha cercato di trovare una soluzione che potesse essere ritenuta soddisfacente da entrambe le parti. Ma con grande determinazione, e chiudendo la porta a tripla mandata, Khedira ha scelto di provarsi a giocare le sue carte residue all'ombra della Mole. Come? Tentanto di convincere Andrea Pirlo, il quale ha scelto di sposare totalmente la linea della società.

Si è andati oltre, quindi, con un addio che sarebbe dovuto andare in scena anticipatamente. Ma, si sa, la Juve è un grande club e lasciarlo è tutto fuorché semplice. Lo sa bene Khedira che, prima di compiere questo passo, ha analizzato minuziosamente la situazione: dalle sirene statunitensi, al sogno Premier League, passando per il ritorno in patria.

La Juve è andata oltre Khedira. E Khedira è andato oltre la Juve. Nessun rimpianto, per il tedesco. Qualcuno in più, per Madama, che su questo fronte avrebbe risparmiato volentieri qualche milione in più. Tuttavia, non sempre volere e potere. A maggior ragione quando entrano in gioco certi contratti...

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