Fin dai tempi delle giovanili della Juventus, periodo della (breve) carriera in cui ha sfoggiato la casacca dei Giovanissimi Nazionali, allora allenati da Claudio Gabetta, Moise Kean s'è divertito a bruciare le tappe. Un solo verbo: giganteggiare.
Il resto, ormai, sta diventando storia. La stessa che il centravanti piemontese sta scrivendo con il PSG, con l'ennesimo lampo stagionale trovato nella trasferta di Digione.
Alle volte, si sa, generare un beneficio a bilancio è l'unica cosa che conta. A maggior ragione se l'obiettivo principale consiste nel trovare l'imprescindibile stabilità finanziaria. Dunque, di stagione in stagione, ragionare attorno ai 100 milioni di plusvalenze è diventato il modus operandi della Juve.
Il tutto, e non è poco, cercando di mantenere il tasso di massima competitività. In parole povere, per assicurarsi Cristiano Ronaldo occorre studiare le giuste strategie; con sacrifici annessi.
Tornando a Kean, la sensazione è che la Juve non abbia creduto nel suo potenziale fino in fondo. Tanto da accettare dall'Everton un'offerta da 27,5 milioni, più 2 di bonus, nell'estate del 2019.
Che a sua volta, dopo una stagione impalpabile, ha deciso di tutelare l'investimento pianificando - con successo - il prestito secco che ha portato il bomber di Vercelli nella capitale francese. Insomma, in chiave cessione del domani, i Toffees stanno avendo totalmente ragione.
Pare, inoltre, che la richiesta embrionale del club guidato da Carlo Ancelotti si aggiri attorno ai 60 milioni di euro. Cifra, questa, che sottolinea come Kean stia crescendo in maniera esponenziale e, soprattutto, come sia destinato a diventare uno degli uomini copertina della sessione estiva di mercato.
Se il PSG vorrà assicurarsi il cartellino dell'ex bianconero, insomma, dovrà formulare un'offerta convincente. Altrimenti, in piena asta, Moise finirà al miglior offerente. E, in tal senso, gli estimatori sicuramente non mancano.
Musica per le orecchie dell'agente di Kean, Mino Raiola, che inizia a pregustare l'ennesimo grande colpo. I chiacchiericci dicono che, nelle puntate precedenti, anche la Juve abbia pensato di riportare Kean all'ombra della Mole. Ideando una doppia strategia che avrebbe dovuto portare Edin Dzeko alla corte di Andrea Pirlo, con il centravanti azzurro a fungere da alternativa di lusso. Piano A e B, entrambi naufragati per motivi differenti.
Tuttavia, credendo fermamente nella bontà della materia, è stato Leonardo a rendersi il più lungimirante. Il ds del PSG, da grande conoscitore del campionato italiano qual è, non si è lasciato sfuggire un'opportunità nitida caratterizzata da importanti margini di crescita.
Come detto, quindi, in chiave progettuale il PSG potrebbe decidere di effettuare un investimento corposo ma redditizio. Si vedrà, intanto i parigini si godono l'attualità: 17 goal (di cui 2 con l'Everton) in 31 partite stagionali. E fresco di 21 primavere può andare bene così, decisamente.
E alla Juve cosa resta? Una plusvalenza da 22,5 milioni. Ma anche la sensazione che, sfruttando l'ottimo lavoro di Max Allegri, Kean all'ombra della Mole sarebbe potuto diventare un elemento interessante su base progettuale. I numeri in bianconero d'altro canto non mentono: 21 gettoni e 8 reti. Rimpianto.


