Mino Raiola, scomparso prematuramente il 30 aprile 2022, era noto a tutti per essere uno dei procuratori più potenti a livello mondiale: celebri sono i trasferimenti di alcuni suoi assistiti che gli hanno fruttato fior di milioni sotto forma di ricche commissioni, tanto da diventare una sorta di incubo per molti club.
Eppure anche il re degli agenti ha avuto delle gatte da pelare durante gli anni di onoratissima carriera: la mente corre indietro fino al gennaio 2013, periodo dedicato alla sessione invernale del calciomercato che vide Mario Balotelli trasferirsi al Milan, uno dei tanti colpi messi a segno dall'ex pizzaiolo italo-olandese. Che però non avrebbe mai immaginato di vivere un'altra situazione ben diversa, lontana da quella che noi chiamiamo realtà.
La scuderia di Raiola raccoglie al suo interno svariati calciatori: dai top player alla Pogba ai 'normal people' che, in questo caso, sono rappresentati da Pajtim Kasami. Svizzero ma macedone di origine, il classe 1992 non si è mai distinto per una carriera ad alti livelli, tranne che per qualche acuto isolato (come il goal rifilato alla Juventus in Champions League nel 2014 con la maglia dell'Olympiacos).
La grande chance della svolta arriva a soli 18 anni con la chiamata del Palermo che lo preleva dal Bellinzona: in Sicilia raccoglie 23 presenze totali nella stagione 2010/2011 che però non bastano per la riconferma e, a puntare su di lui, è il Fulham. Anche in Inghilterra le cose non vanno benissimo, preludio ad una nuova cessione che sembra sul punto di concretizzarsi quel famoso 31 gennaio 2013: ed è qui che approdiamo al punto centrale della nostra storia.

Per Kasami c'è il forte interesse di un Pescara in chiara difficoltà, che concluderà quel campionato di Serie A all'ultimo posto: lo svizzero sembra essere un rinforzo giusto per migliorare il tasso tecnico della rosa abruzzese, ma qualcosa non va secondo i piani. L'Ata Hotel è la struttura scelta per definire le trattative del calciomercato, sede storica di corse contro il tempo per la consegna dei contratti: quello di Kasami, però, non verrà mai validato.
Colpa, secondo un infuriato Raiola, di una connessione internet scadente che non avrebbe permesso di sistemare gli ultimi dettagli utili a rendere valido il trasferimento al Pescara del suo giocatore. Una furia per niente trattenuta davanti alle telecamere subito dopo il gong della fine della sessione.
"Mancava la connessione, non posso dirlo? Andate aff... Non si può fare il calciomercato in questo albergo di m... Qualcuno ha problemi? Io dico quel che voglio a chi voglio. Non è possibile che un trasferimento possa saltare per colpa degli ascensori o di internet che non funziona".
Getty ImagesUno sfogo in piena regola contro tutto e tutti, nello stile vulcanico proprio di Raiola che non le ha mai mandate a dire.
"Il regolamento dice che debbano essere compilati dei moduli per quei trasferimenti effettuati tramite internet. Ci hanno contestato la mancata compilazione dei documenti per il passaggio di Kasami al Pescara. Da parte nostra insistiamo a dire che è stato fatto tutto correttamente. Perché all'estero il calciomercato chiude più tardi? Questo fa male al calcio italiano, le regole attuali non vanno bene. Per me tutti i trasferimenti sono importanti, non solo quelli di Balotelli o altri grandi giocatori. Non si può lavorare così, questa struttura è assolutamente inadeguata".
Una rabbia che però non basta per cambiare le carte in tavola: Kasami sarà così costretto a ripiegare sul passaggio in prestito al Lucerna, prima di un ritorno al Fulham e della già citata esperienza in Grecia che però non si riveleranno soddisfacenti sul piano personale.
Ora Kasami è in forza al Basilea dove si è trasferito dopo la rottura col Sion, che lo aveva licenziato preso atto del rifiuto di entrare in cassa integrazione a causa dell'emergenza Coronavirus, allarme poi rientrato con il passo indietro del centrocampista e il conseguente reintegro nella rosa vallese. Chissà, però, che piega avrebbe preso la sua carriera se, quella sera di calciomercato, la connessione internet non avesse fatto le bizze: probabilmente si sarà fatto questa domanda milioni di volte. Insieme a Raiola, naturalmente.
