A tre punti dalla zona playoff, la Juventus Under 23 continua a crescere sotto lo sguardo attento di Fabio Pecchia. Il tecnico bianconero, sbarcato in estate al posto di Mauro Zironelli, in poco tempo ha saputo dare una caratterizzazione forte alla sua squadra, ottenendo risultati incoraggianti da sviluppare nel breve e lungo termine.
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Parola d'ordine: progredire. A maggior ragione se ti chiami Juventus e, dunque, operi in funzione della perfezione. Ma complessivamente il percorso, destinato a impreziosirsi, ha fornito finora segnali soddisfacenti. Da contestualizare, inoltre, nelle dinamiche del mercato, con la rosa a cambiare decisamente forma nell'ultima sessione: tra partenze illustri e arrivi altrettanto importanti.
Cambiano gli interpreti, ma non gli obiettivi. Uno, chiaro, porta alla prima squadra. Non è un mistero, ad esempio, che quotidianamente diversi giocatori dell'Under 23 lavorino a stretto contatto con Maurizio Sarri, da sempre estimatore dei talenti in erba. Certo, la concorrenza è proibitiva, ma avere l'opportunità di allenarsi con veri e propri campioni significa molto se non tutto.
Ecco perché, puntando a scremare l'organico, il responsabile dell'area sportiva della Juve - Fabio Paratici - ha optato per la continuità, pensando al futuro assicurandosi Dejan Kulusevski dall'Atalanta.
Chiaro attestato di stima nei confronti degli attuali interpreti dell'organico e, allo stesso tempo, grande considerazione per i ragazzi dell'Under 23. Passaggio, questo, per nulla scontato.
D'altro canto, certe prestazioni non passano inosservate. Basti pensare alla crescita esponenziale di Idrissa Touré (1998), preso dal Werder Brema, centrocampista centrale di grande affidabilità in entrambe le fasi.
Poi, come sempre, attenzione al made in Italy: con Nicolò Fagioli (2001), epicentro tecnico della linea mediana, a bruciare le tappe all'insegna del talento. Senza sottovalutare quanto di buono potrebbe emergere dall'ultimo mercato, con Welsey (2000)- arrivato dal Verona - a rinforzare la corsia destra.
Menzione speciale per Luca Coccolo (1998), aggregato spesso e volentieri nelle ultime settimane con i grandi, intervistato da "Juventus Tv":
"Sono arrivato in questo club a 8 anni, nei Pulcini e ho fatto tutta la trafila fino ad arrivare alla Primavera. Ho fatto poi un anno fuori, tra Perugia e Prato, ma lo scorso anno sono rientrato per l'esperienza con l'U23, e con alle spalle la vittoria della Viareggio Cup: bellissima esperienza e torneo prestigioso, aver alzato la coppa è stata una soddisfazione. Ovviamente l'importante è crescere, ma entrare nel mondo dei grandi con questa società, che ti permette di avere strutture e staff a livelli top, agevola poi l'inserimento nel mondo del calcio, aiuta proprio a crescere. E rispetto allo scorso anno sono maturato, giocando gare con gente esperta si cresce, così come allenarsi con la prima squadra".
Sarri non sottovaluta la bontà dell'Under 23. Affatto. Così come la stessa dirigenza apprezza il lavoro di Pecchia. Insomma, pensare in grande. Il tutto, sognando a occhi aperti: si può. Anzi, si deve.


