Cambia l'allenatore, cambiano i programmi. Definito il discorso Max Allegri, ai saluti dopo cinque anni alla guida della Juventus, i dirigenti della Continassa si ritrovano con un progetto da sviluppare. E per stessa ammissione del vicepresidente Pavel Nedved, migliorare l'attuale organico non sarà semplice: soprattutto potendo fare affidamente su un certo Cristiano Ronaldo.
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Il tecnico livornese avrebbe voluto cambiare gran parte della rosa. Il club bianconero, dal canto suo, preferisce viaggiare all'insegna della continuità. Motivo per cui, infatti, le parti sono si sono trovate. Nemmeno a metà strada.
I vertici zebrati ritengono che già l'attuale Juve avrebbe potuto fare la voce grossa anche in Europa e, seguendo questa corrente di pensiero, l'ottimizzazione dell'organico potrebbe risultare il primo obiettivo da centrare per il nuovo allenatore. Occhi puntati, dunque, su coloro che nell'ultima annata non hanno inciso secondo le aspettative. Su tutti Paulo Dybala e Douglas Costa.
L'argentino, alle prese con mesi da “tuttocampista”, dopo l'acquisto di CR7 è sfociato nella più pura incognita tattica. D'altro canto i numeri non mentono: 40 presenze e 10 goal. Da qui, giustappunto, le tante voci di mercato che hanno accompagnato, e forse destabilizzato, l'ex Palermo. Che, tuttavia, senza Allegri potrebbe cambiare la sua storia sotto la Mole.

Discorso simile per il brasiliano, ormai parente stretto dell'infermeria. Per lui, infatti, i gettoni stagionali sono 25. Ma, essendo Douglas Costa un profilo pressoché unico, la sensazione è che i bianconeri vogliano concretamente provare a recuperarlo. Anche perché, allo stato attuale delle cose, offerte non ne sono arrivate.
Nessun dubbio, invece, sul futuro di Joao Cancelo. Acquistato dal Valencia per 40,4 milioni, il portoghese si è reso protagonista di alti e bassi. Detto questo, la base è di pregevole fattura e – considerando l'intero panorama – la Juve possiede tra le proprie mani un terzino destro di livello assoluto. Da Manchester – entrambe le sponde – i sondaggi non sono mancati. Ma l'ex nerazzurro è destinato a restare a Torino, probabilmente interpretando un'altra filosofica calcistica.


