A Paulo Dybala non piace né essere sostituito né andare in panchina. Certo, concetto condiviso da tutti i giocatori, ma su questi due punti l'argentino da sempre propone delle conflittualità. Figuriamoci, poi, se si consumano in un periodo personalmente roseo.
Con DAZN segui 3 partite della Serie A TIM a giornata IN STREAMING, LIVE E ON DEMAND
Il 10 bianconero, ormai, è tornato a performare ai suoi livelli. E lo deve principalmente a Maurizio Sarri che, anche in piene trattative, non ha mai fatto mistero di voler esaltare le caratteristiche del centravanti di Laguna Larga. Dal mancato passaggio al Manchester United, con Romelu Lukaku che sarebbe dovuto approdare sotto la Mole, a un nuovo ruolo centrale alla Juventus. Il bello o il brutto del mercato.
Alla Continassa, tuttavia, non sono soliti guardarsi indietro. Da quelle parti, infatti, conta esclusivamente il presente. Progettando, con lungimiranza, il futuro. Lo stesso che Madama vorrebbe continuare a condividere con Paulo, con tanto di piano rinnovo già in cantiere. Argomento, questo, prematuro. Ma che testimonia come tra le parti sia tornato il sereno.
Il ruolino di marcia stagionale, d'altro canto, non mente: 28 presenze, 11 goal e altrettanti assist. Insomma, rendimento esponenziale. Destinato, inoltre, a impreziosirsi sensibilmente. In quanto la Signora propone ampi margini di miglioramento.
Tatticamente, però, Sarri è chiamato a prendere una decisione definitiva circa il sistema di gioco. Il 4-3-1-2 può fornire maggiore affidabilità in termini di equilibri, ma è il 4-3-3 a valorizzare il tasso qualitativo della rosa, specialmente potendo contare sulle accelerazioni di Douglas Costa.
Detto ciò, l'ex tecnico del Chelsea non sembra orientato a porsi tanti dubbi. Uno come il "Picciriddu" fa sempre ed esclusivamente comodo:
"Abbiamo giocatori offensivi di livello straordinario, le soluzioni sono tante. Douglas può dare più ampiezza, anche se lasciar fuori Dybala è una bestemmia".
Lavori in corso. Con vista Champions League. Competizione in cui estro e fantasia sono due ingredienti fondamentali. Per non perdere le buone abitudini, subentrato nella ripresa, la Joya ha confezionato l'ennesima palla d'oro: indirizzata sulla testa di De Ligt.
In definitiva, che giochi o meno dall'inizio, Dybala è sempre decisivo. Musica per le orecchie di Sarri, pronto a vivere i mesi chiave dell'annata puntando sull'estro del fuoriclasse albiceleste. E' sintonia totale. E', soprattutto, il momento di premere sull'acceleratore. Con il sorriso ben stampato sul volto e, magari, senza bestemmiare.


