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Claudio Marchisio Juventus Turin 18022018Getty

Juventus, restyling in vista: da valutare anche il futuro di Allegri

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Tutte le evoluzioni che conosciamo vanno dal vago per arrivare al definito”. Parola di Charles Sanders Peirce, scienziato statunitense in vita dal 1839 al 1914, considerato da molti il fondatore del pragmatismo. Atteggiamento mentale che, applicato al calcio, oltre un secolo dopo anima l'operato di Massimiliano Allegri.

Uno che della pratica ne fa sempre una regione di vita, sul campo e fuori. E, a proposito di conseguenze, la fresca sconfitta rimediata dalla Juventus contro il Real Madrid potrebbe aprire scenari inattesi. Dalla guida tecnica ai calciatori. Nulla di clamoroso, perché nessun ciclo può vantare una longevità eterna. Ma in un'atroce serata di coppa, dove ha compreso tutti i suoi limiti, la Vecchia Signora ha recepito un doppio messaggio.

Il primo, il più banale, relativo al gravoso divario tecnico con la formazione guidata da Zinedine Zidane; rispetto all'ultima finale di Champions League, disputatasi dieci mesi fa a Cardiff, non è cambiato nulla. Il secondo, invece, verte sui programmi a breve e lungo termine.

Qui, fondamentalmente, la Juve è chiamata ad attuare una profonda rinfrescata estiva. Sette stagioni con il piede sull'acceleratore. Sette stagioni che – tra i confini nostrani – hanno segnato un'epoca. Una squadra fenomenale composta da campioni sopraffini, guidata da allenatori di primo piano, ma soprattutto plasmata sapientemente dalla lungimiranza di una dirigenza capace e innovativa. E proprio gli uomini della Continassa, ancora una volta, dovranno essere bravi a scovare la giusta chiave di lettura. Attuando, presumibilmente, qualche scelta impopolare.

Asamoah - Juventus

Martedì sera, dopo il sonoro ceffone ottenuto contro la squadra merengue, sono finiti sul banco degli imputati primariamente i veterani. Nomi e cognomi: Gianluigi Buffon,Andrea Barzagli e Giorgio Chiellini. Un trio destinato a diventare duo, dal momento che a giugno il portiere carrarino dovrebbe appendere i guanti al chiodo. A 40 anni, e con alle spalle una carriera leggendaria, andare oltre il mito potrebbe apparire decisamente insensato. Meglio, quindi, realizzare il momento e studiare una nuova carriera.

Discorso che sfiora anche il centrale di Fiesole, prossimo a compiere 37 primavere, avviato verso un'ultima stagione fungendo da chioccia per la difesa che verrà. Il Chiello invece rinnoverà fino al 2020 e, buona notizia per lui, non avrà sempre Cristiano Ronaldo da marcare.

Insomma, se la BBC aveva già chiuso i battenti con la cessione di Leonardo Bonucci, presto – attrezzandosi di fazzoletti – i tifosi juventini saluteranno un reparto che ha marchiato indelebilmente la storia bianconera. Non meno importanti gli addii targati Stephan Lichtsteiner e Kwadwo Asamoah, entrambi prossimi a salutare la Mole a parametro zero.

Altro settore, altro protagonista dal futuro traballante. Chiaro riferimento a Claudio Marchisio, alle prese con una scelta dolorosa in rampa di lancio. Il Principino, giunto al punto di non ritorno, potrebbe lasciare la Juventus. Relegato spesso e volentieri in panchina, il mediano torinese valuta nuove opportunità. Da mesi, ormai, la voce America è diventata sempre più insistente.

Claudio Marchisio Juventus Turin 18022018Getty

Un chiacchiericcio che attualmente non trova solide conferme, ma che presto potrebbe diventare molto più di una suggestione. Specialmente se sulla panchina juventina dovesse rimanere Allegri. Argomento ancora tutto da affrontare. Sebbene sia legato ai campioni d'Italia da un contratto fino al 2020, l'allenatore più pagato della serie A (7 milioni annui netti) potrebbe tuffarsi in un'avventura estera. Nessuna certezza, semplice e puro fronte da monitorare.

D'altro canto, i condottieri vivono di stimoli. E Max, post scetticismo generale, è diventato uno dei tecnici più apprezzati su scala internazionale. Se la Premier League dovesse chiamare, questa volta rispondere picche sarebbe alquanto complicato. Oggi, però, la concentrazione verte unicamente sul manto erboso.

Al netto dell'impresa disperata di Madrid, la Juventus lotta per vincere campionato e Coppa Italia. Trofei che se dovessero finire nella bacheca del J Museum, per Allegri diventerebbero 9 in 4 anni. Il modo migliore per congedarsi tra l'ovazione generale.

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