Solamente il campo emetterà, come sempre, il verdetto sovrano. Ma, anche nell'ultima sessione di mercato, la Juventus ha centrato le priorità. Dentro giocatori di qualità, spazio a una rosa extra lusso in tutti i reparti. Insomma, Maurizio Sarri potrà sbizzarrirsi. Perché un organico simile non lo aveva mai avuto prima. E sebbene l'ex tecnico del Chelsea preferisca confrontarsi quotidianamente con rose ristrette e preposte rapidamente all'apprendimento, a Torino la musica è diversa. Dunque, tocca adeguarsi.
Tra le scelte più sorprendenti della finestra estiva da poco conclusasi c'è sicuramente il rientro sotto la Mole di Gianluigi Buffon. Il 41enne fuoriclasse carrarino, dopo aver sperimentato per una stagione usi e costumi transalpini, è tornato a casa: fortemente voluto dal numero una della Continassa, Andrea Agnelli. Una decisione sorprendente, ma al tempo stesso fondamentale per consolidare uno spogliatoio che, orfano di Andrea Barzagli, necessitava di stabilità. Senza sottovalutare, però, il calcio giocato. In quanto SuperGigi, e lo ha dimostrato nel pre-campionato, è ancora sinonimo di qualità e affidabilità.
Spazio, poi, alla difesa. E qui, per nulla intimorita dalla concorrenza, la Juve ha messo a segno il colpo più caro - per quanto riguarda il pacchetto arretrato - della serie A. Si scrive Matthijs De Ligt, si legge predestinato: 75 milioni all'Ajax più oneri accessori per 10,5 milioni. Un'operazione monstre, un'operazione che sottolinea ormai come la Signora rappresenti un top club assoluto. Niente Barcellona né Manchester City e United. Questione di appeal e, soprattutto, di prospettive. Le stesse che hanno portato Merih Demiral dal Sassuolo alla Continassa. Estate atipica per il 21enne calciatore turco, rimasto in bilico fino alla fine; per stessa ammissione del ds Fabio Paratici, infatti, l'ex neroverde è stato l'elemento più richiesto: dal forte pressing del Milan passando dal corteggiamento dell'Atletico Madrid. Nulla da fare, permanenza.
Stessa sorte toccata a Daniele Rugani, in procinto di trasferirsi alla Roma, rimasto nel capoluogo piemontese per chiudere il reparto. Qui, nel male, ai bianconeri è andata persino bene. Considerando come, in relazione al brutto ko rimediato da Giorgio Chiellini, la Juventus si sia potuta permettere il lusso di non dover intervenire. Là dietro, tuttavia, la vera scommessa restano i terzini. Joao Cancelo, finito alla corte di Pep Guardiola nell'ambito dello scambio con Danilo, è già amarcord. Così come Leonardo Spinazzola, passato in giallorosso con conseguente percorso inverso targato Luca Pellegrini, prestato poi al Cagliari. Tanta fiducia riposta su Mattia De Sciglio, negato nelle battute conclusive al Paris Saint-Germain. Sguardo al futuro con Cristian Romero, prelevato e lasciato temporaneamente al Genoa.

Grossi cambiamenti a centrocampo. Aaron Ramsey e Adrien Rabiot sono chiamati ad alzare il livello, ma per il momento Sarri ha deciso di affidarsi all'usato sicuro rappresentato da Sami Khedira e Blaise Matuidi. Entrambi apparentemente giunti al passo di addio, ambedue titolari nelle prime due partite di campionato. Gerarchie ancora incerte, sia chiaro, ma alle volte i cosiddetti "esuberi" possono rivelarsi merce rara. In definitiva, non una bella notizia per Rodrigo Bentancur ed Emre Can, costretti a rincorrere. In cabina di regia, invece, Miralem Pjanic non è contrastabile.

Capitolo attacco. Con protagonista colui che non ti aspetti e che, dopo un'annata disastrosa, si sarebbe dovuto rilanciare altrove. Gonzalo Higuain, invece, è realtà. Non più con la casacca numero 9, bensì con la 21. Nuovo giocatore, nuovi stimoli. Il goal rifilato, tanto per cambiare, al Napoli, non è frutto del caso. Il Pipita ha premuto ininterrottamente sull'acceleratore affinché potesse restare alla Juve. Accontentato. E ora, nuovamente e incredibilmente, dipende tutto da lui. Estate rovente pure per Paulo Dybala, impacchettato verso i Red Devils, rimasto all'insegna della volubilità della materia. Il menù propone un ruolo da falso nueve, ampiamente nelle corde della Joya, che non potrà più sbagliare: Max Allegri raffigura il passato e, sostanzialmente, gli alibi sono finiti. Messaggio ricevuto da Douglas Costa, già uomo spettacolo in queste prime battute. E Mario Mandzukic? Pesano le tante offerte declinate, pesa più di ogni altra cosa il contratto rinnovato ad aprile.
Infine, Cristiano Ronaldo. Dalle sue prodezze passeranno le ambizioni bianconere. E, l'avvio, sembra dei più promettenti. Una (quasi) rete a Parma, un lampo contro il Napoli. Il tutto, profondendo la massima espressione aulica. Proprio come piace a Sarri. Proprio come vogliono i tifosi juventini, pronti a gustarsi un nuovo capitolo.


