Intendiamoci: non sarà una scelta facile. Perché si sa sempre ciò che si lascia, ma non ciò che si trova. Perché, tra alti e bassi, Miralem Pjanic resta una certezza. Ma alle volte, inevitabilmente, la svolta rappresenta l'unica via percorribile. Per cercare qualcosa di diverso, per cercare un'evoluzione.
Ecco perché, mai come nella prossima sessione di mercato, esiste la concreta possibilità che il bosniaco lasci la Juventus. Una traccia, per ora, ma destinata a diventare sempre più calda. Insomma, i tempi per il divorzio appaiono maturi.
Ad esempio, resistono i contatti con il Barcellona, club che avrebbe voluto prendere il giocatore di Tuzla già diverse sessioni fa. D'altro canto le caratteristiche dell'attuale 5 bianconero si sposerebbero pienamente con l'aulico gioco blaugrana, tornando a fare la mezzala di possesso.
Ragionamenti in atto a tutto tondo. Blaugrana e bianconeri si stanno parlando e continueranno a farlo nel corso delle prossime settimane, alla ricerca di uno o più affari da portare a termine con reciproca soddisfazione. Ai catalani, come detto, Pjanic piace e non poco. Così come Arthur allieta i pensieri di Madama.
Detto ciò, il brasiliano temporeggia e auspica nel (suo) lieto fine: rimanere alla corte di Quique Setién. Ma le vie del mercato sono infinite e, dunque, dalla Continassa proveranno a strappare il sì dalla bocca del verdeoro. Missione, magari, difficile ma non impossibile.
Attenzione, poi, alla componente anagrafica. Pjanic ha 30 anni ed è nel pieno della maturità calcistica. Ragion per cui, allargando gli orizzonti, alle porte si prospetta l'ultima grande chanche per tentare una nuova avventura e, probabilmente, pure l'ultima per monetizzare al massimo. Nonostante, comunque, il bosniaco a Torino percepisca 7 milioni netti annui.
Storia: il 13 giugno 2016, a fronte di un corrispettivo di 32 milioni, la Juve ufficializzava l'acquisto di Pjanic dalla Roma. Ora, a distanza di quattro anni, il prezzo d'acquisto è praticamente raddoppiato. Altro motivo, questo, che porta la Signora a ponderare una plusvalenza interessante.
E poi c'è il campo, il verdetto sovrano, con annesse logiche e strategie. Con l'arrivo di Maurizio Sarri a Torino si pensava che l'ex giallorosso potesse effettuare il salto di qualità, stimolato dalle linee guida di un allenatore da sempre fautore del calcio tecnico e organizzato. Dopo un inizio promettente, invece, la luce si è spenta. Sfociando nel più classico dei compitini.
Non a caso, in occasione di Juve-Inter, prima che il calcio si fermasse a causa dell'emergenza sanitaria, in cabina di regia c'è finito - con ottimi risultati - Rodrigo Bentancur. Una necessità legata alle condizioni precarie di Miralem, ma che potrebbe diventare un'opzione a tutti gli effetti in chiave progettuale.
La Juve valuta il ruolo dell'uruguaiano, cresciuto esponenzialmente sotto la guida di Sarri. E, al tempo stesso, il CFO Fabio Paratici analizza eventuali opportunità, con idee legate agli scambi che potrebbero tornare di moda qualora non si concretizzasse il discorso con il Barcellona. Prematuro andare oltre. Ma Pjanic inizia a vedersi e sentirsi sempre più lontano dai bianconeri.


