“Marchisio è convocato”. Una frase semplice, ma che per la Juventus significa molto. Max Allegri presenta la trasferta di Udine, tra nuovi problemi con l'infermeria (Matuidi) e giocatori in fase di rientro. E tra questi, appunto, c'è il mediano azzurro. Autore di una sola presenza stagionale (contro il Cagliari), il Principino in queste settimane s'è sottoposto a terapie specifiche, con conseguente lavoro di rinforzo muscolare, per portare il ginocchio sinistro al massimo splendore.
Percorso meticoloso quello intrapreso dallo staff medico bianconero, necessario per evitare di incappare in brutte sorprese. Seguendo il programma di lavoro impostato a Barcellona, città in cui il numero 8 della Signora a fine agosto s'è sottoposto ad accertamenti clinici, si incomincia a intravedere la luce in fondo al tunnel.
Certo, la guarigione totale richiede ancora pazienza e abnegazione, ma intanto il primo passo è stato fatto. Marchisio a Udine siederà in panchina, ma presto potrebbe assaggiare il campo. Gli impegni sono fitti e ravvicinati, fondamentale per Allegri ottimizzare il patrimonio a disposizione.
Che sia centrocampo a due o a tre, per un giocatore come il 31enne torinese non da differenza. Classe totale, geometrie rare e tanta intelligenza tattica. Ecco perché, valutando la vasta gamma di scelta, l'allenatore livornese può decisamente guardare al futuro con ottimismo.
A carattere generale, azzeccando le mosse estive, gli uomini della Continassa sono riusciti a costruire un reparto altamente competitivo. La linea metodista bianconera, formata da elementi d'esperienza e talenti di primo piano, può tranquillamente dira la sua in tutte le competizioni. Certo, il livello del Real Madrid resta lontano, ma la Juventus può ritenersi soddisfatta. Il rientro di Marchisio, inoltre, dovrebbe impreziosire ulteriormente il tasso qualitativo dell'organico.
Impossibile non menzionare la solidità del matrimonio. In estate, voci che però non hanno trovato conferme, radiomercato ha associato il centrocampista torinese ad un possibile addio. Prospettiva che, per stessa ammissione dell'ad Beppe Marotta, non è mai stata presa minimamente in considerazione. Anche nei momenti di difficoltà, insomma, Madama non ha fatto mancare la sua vicinanza a colui che, crescendo a pane e Juventus, è entrato prepotentemente nei cuori bianconeri.
Ora, però, un nuovo capitolo è pronto ad andare in scena. Definirla rinascita, forse, potrebbe sembrare eccessivo. Ma questo è. Intanto, il Principino può tornare a sorridere: convocato.


